Al termine della cerimonia di benvenuto nell’area militare dell’aeroporto internazionale di Bogotá-El Dorado, papa Francesco è salito ieri sera, mercoledì 6 settembre 2017, sulla papamobile e ha percorso tra due ali di folla i circa 15 chilometri che separano l’aeroporto dalla nunziatura apostolica nel cuore della capitale colombiana.
La papamobile era ricavata da una “camioneta” (furgoncino) Chevrolet appositamente modificata per le trasferte del Pontefice. All’interno una targhetta con la scritta “Hecho con mucho cariño por manos colombianas” (Fatto con grande affetto da mani colombiane) e anche lo scudo della squadra del cuore di Jorge Bergoglio, il San Lorenzo de Almagro, in Argentina.
A bordo del veicolo c’erano anche il cardinale arcivescovo di Bogotá e primate di Colombia, Rubén Salazar, e “l’angelo custode” del Papa, cioè il comandante della Gendarmeria Vaticana, Domenico Giani.
Lungo il percorso migliaia di colombiani hanno salutato il Pontefice, sventolando bandiere e striscioni, scattando foto con i cellulari e lanciando fiori (soprattutto rose), il tutto accompagnato dal grido “Francisco”.
All’arrivo alla nunziatura, che sarà il suo alloggio per tutta la durata del viaggio in Colombia, il Papa è stato accolto da un folto gruppo di fedeli che hanno eseguito canti e danze tradizionali.
“Grazie molte, per la gioia che avete, grazie molte per l’impegno che ci avete messo”, così Francesco ha ringraziato i presenti, in particolare i giovani.
“Non lasciatevi sconfiggere, non lasciatevi ingannare, non perdete la gioia, non perdete la speranza, non perdete il sorriso”, così ha esortato il Papa, le cui parole sono state riportate dalla Sala Stampa vaticana.
Dopo la recita di un’Ave Maria e alcuni canti, Francesco ha improvvisato ancora un breve dialogo con i giovani, invitandoli nuovamente a non lasciarsi rubare la gioia né la speranza. “Grazie, è stato molto bello”, così ha concluso.
Colombia, Nunziatura Apostolica, 6 settembre 2017 © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO
Bogotá: canti e balli tradizionali per il Papa
15 chilometri separano l’aeroporto internazionale dalla nunziatura apostolica nel centro della capitale