“Raggiunti dalla Misericordia, vogliamo consolare l’umanità sofferente e, come “Chiesa in uscita”, andare incontro ai giovani e, insieme a loro, a tutta l’umanità.” Lo ha dichiarato il fondatore della Comunità Shalom, Moysés Louro de Azevedo Filho.
Assieme con la co-fondatrice della Comunità, Maria Emmir Nogueira, ha salutato papa Francesco, che ha ricevuto oggi, lunedì 4 settembre 2017, tremila membri del movimento in udienza privata nell’Aula “Paolo VI” in Vaticano. I pellegrini provenienti da 26 Paesi di tutto il mondo sono venuti a Roma per partecipare al Congresso organizzato in occasione del 35° di fondazione di Shalom.
“Evangelizzare i giovani, specialmente i più lontani da Cristo e dalla Chiesa”, questo il desiderio fondante di Moysés Louro de Azevedo Filho. “Siamo venuti a Roma ad incontrare il successore di Pietro per rinnovare, ai suoi piedi, la nostra offerta di vita e chiedere la sua benedizione per un nuovo invio missionario”, ha spiegato il fondatore.
Riportiamo di seguito il discorso di accoglienza del fondatore e della co-fondatrice di Shalom, pronunciato in lingua spagnola e diffuso dall’ufficio stampa del movimento. (pdm)
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Santo Padre,
Nel luglio 1980, San Giovanni Paolo II ha visitato la mia città, Fortaleza, in Brasile. In quell’occasione, l’allora Arcivescovo di Fortaleza, il Cardinal Aloisio Lorscheider, mi ha chiesto di dare, nel momento dell’offertorio, un regalo al Papa, in nome di tutti i giovani della mia città.
Gli ho domandato cosa potessi offrirgli. Lui mi ha risposto che dovevo essere io a scegliere. In quel momento, dalla grande gioia all’idea di offrire un regalo al Papa sono passato a farmi una domanda sconvolgente: cosa può regalare un giovane di 20 anni al Papa?
In preghiera, l’ispirazione del Signore era chiara: da giovane, sono stato raggiunto dal Suo Amore, che ha cambiato la mia vita. Era arrivato il momento di “dare gratuitamente ciò che gratuitamente avevo ricevuto”. Ecco il mio regalo: offrire la vita e la giovinezza per evangelizzare i giovani, specialmente i più lontani da Cristo e dalla Chiesa. Da tale esperienza decisiva – l’offerta della vita ai piedi di Pietro – è nata una ‘pizzeria per evangelizzare’. Dico con sincerità: Non avevo idea di dove Dio ci stava portando. Siamo stati avvolti da una grazia molto più grande di noi stessi.
I giovani sono arrivati e, insieme a loro, tutto un popolo, al quale, con semplicità, testimoniavamo la nostra esperienza con la persona viva di Gesù, nostra Pace, come parte della famiglia dei suoi discepoli, la Chiesa. I giovani, toccati dalla grazia di Dio, mi dicevano: “Anch’io voglio offrire la vita a Cristo, a favore di tanti che soffrono per non conoscere il Suo Amore!” Così è nata la Comunità Cattolica Shalom.
Sono sorte vocazioni per il celibato per il Regno dei Cieli, per il sacerdozio, per le famiglie missionarie. I Vescovi ci hanno chiesto di condividere questa esperienza missionaria in altre diocesi e oggi siamo sparsi in diversi paesi.
Per tornare alle origini del nostro Carisma: siamo venuti a Roma ad incontrare il successore di Pietro per rinnovare, ai suoi piedi, la nostra offerta di vita e chiedere la sua benedizione per un nuovo invio missionario. Raggiunti dalla Misericordia, vogliamo consolare l’umanità sofferente e, come “Chiesa in uscita”, andare incontro ai giovani e, insieme a loro, a tutta l’umanità, rivelando il Volto Misericordioso di Cristo, specialmente ai più poveri, sul piano spirituale, morale o materiale.
Grazie Papa Francesco! Conti su di noi!
Moysés Louro de Azevedo Filho, Udienza Shalom, 4 settembre 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO
Comunità Shalom: “Vogliamo consolare l’umanità sofferente”
Udienza papale, discorso del fondatore — Testo completo