Angelus / Foto: Francesco Sforza - © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO

“Il Signore cammina con noi, anche nella prova”

Catechesi di papa Francesco prima dell’Angelus nella solennità dei santi Pietro e Paolo

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“Il Signore è sempre al nostro fianco”, soprattutto “nella prova”.
Questa è la testimonianza dei Santi Pietro e Paolo e questo è il pensiero che papa Francesco ha affidato, prima della recita dell’Angelus di oggi, giovedì 29 giugno 2017, in piazza San Pietro, a quanti affollavano la piazza.
Pietro e Paolo “ci dicono che il Signore sempre è al nostro fianco”, “cammina con noi” e “non ci abbandona mai”, soprattutto “nella prova”, ha detto Francesco.
“Dio ci viene in aiuto”, “ci libera dalle minacce dei nemici”, ma non bisogna mai dimenticare che “il vero nemico è il “peccato”, “il maligno che ci spinge ad esso”.
“Quando ci riconciliamo con Dio — ha continuato il Pontefice –, soprattutto con il sacramento della riconciliazione, ricevendo la grazia del perdono, siamo liberati dai vincoli del male e alleggeriti dal peso dei nostri errori.”
Solo “dimostrando che abbiamo ricevuto per primi la misericordia” del Signore, “possiamo continuare il nostro percorso di gioiosi annunciatori e testimoni del Vangelo”, ha sottolineato il Vescovo di Roma.
Questo tipo di cammino è stato “comune” anche per Pietro e Paolo, “colonne” sulle quali “poggia la costruzione” della Chiesa, che hanno testimoniato Cristo “in condizioni difficili e ostili”, come riportano le letture bibliche della liturgia del giorno, ha detto il Papa.
Al termine della sua riflessione, Francesco ha chiesto di pregare la “vergine, Regina degli Apostoli” soprattutto per “la Chiesa” di Roma e per tutta la città “di cui Pietro e Paolo sono patroni”, affinché questi “ottengano”, per la città e la Chiesa, ”il benessere spirituale e materiale. “La bontà e la grazia del Signore — ha concluso Francesco —  sostenga tutto il popolo romano, affinché viva in fraternità e concordia, facendo risplendere la fede cristiana, testimoniata con intrepido ardore dai santi apostoli Pietro e Paolo”.
Al termine della riflessione, il Santo Padre ha recitato la preghiera mariana dell’Angelus e rivolto i consueti saluti di rito.

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Giuseppe Cesareo

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