Vilnius, Cattedrale / Wikimedia Commons - Jean-Pierre Dalbéra, CC BY 2.0

Lituania: beatificazione di mons. Teofilo Matulionis, martire dell’era sovietica

La celebrazione sarà presieduta dal card. Angelo Amato

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Il vescovo lituano Teofilo Matulionis (1873-1962), martire del comunismo sovietico all’età di 89 anni, verrà beatificato domenica 25 giugno 2017 nella capitale Vilnius. Matulionis ha conosciuto i gulag, i carceri e la sorveglianza permanente da parte dell’occupante sovietico. La solenne celebrazione sarà anche la chiusura di un “Festival dei Giovani” della Lituania, cominciato oggi, venerdì 23 giugno.
L’eucaristia con rito di beatificazione verrà celebrata presso la cattedrale di Vilnius a nome di papa Francesco dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, che sarà accompagnato dai vescovi del Paese baltico e da una delegazione del Consiglio delle Conferenze dei Vescovi d’Europa (CCEE), guidata dal presidente, il cardinale arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, e dai vicepresidenti, il cardinale arcivescovo di Westminster, Vincent Nichols, e l’arcivescovo di Poznan, mons. Stanisław Gadecki.
Sono attesi a Vilnius almeno 20.000 fedeli e pellegrini, provenienti non solo dalla Lituania, ma anche dalla Lettonia, dalla Polonia, dalla Bielorussia e persino dalla Russia, in particolare da San Pietroburgo, dove il nuovo beato fu ordinato clandestinamente.
Papa Francesco aveva autorizzato la pubblicazione del decreto relativo al martirio di mons. Matulionis nel dicembre scorso. Essendo un martire non ci è voluto un miracolo attribuito alla sua intercessione. Questo servirà invece per l’eventuale canonizzazione.
E’ la prima volta che un lituano verrà proclamato beato nella propria patria e inoltre si tratta del primo martire dell’epoca sovietica. La Lituania ha pagato un alto prezzo per la sua resistenza al regime ateo. Mons. Matulionis rappresenta perfettamente lo spirito dei suoi connazionali nella loro battaglia “per la libertà di coscienza”.
La salma del martire verrà trasferita dalla città di Liepaja, in Lettonia, nella cattedrale di Vilnius, per essere esposta alla venerazione dei pellegrini.
Come ha sottolineato il segretario generale del CCEE, mons. Duarte da Cunha, “l’Europa è stata costruita anche sul sangue dei martiri, quali il venerabile Teofilio Matulionis, che sotto il regime sovietico, totalitarista e agnostico, non ha lesinato gli sforzi per difendere i diritti fondamentali di ogni uomo e si prodigò in particolare per la salvaguardia della libertà di coscienza. Giungendo quindi fino a Vilnius per associarsi alla gioia del popolo lituano, la presidenza del CCEE vuole rendere omaggio al modello di fedeltà a Cristo, alla Chiesa e alla Santa Sede, che fu il venerabile Matulionis e ricordare al continente, la necessità di custodire la libertà religiosa guardando alla testimonianza che hanno dato persone come l’arcivescovo lituano nel difendere la dignità della persona e i valori su cui l’Europa è stata forgiata”.
In un comunicato, il CCEE ricorda inoltre che la capitale lituana è nota per essere il luogo che custodisce il primo quadro di “Gesù Misericordioso”, realizzato sulle indicazioni di sr. Faustina Kowalska, e il dipinto di “Nostra Signora della Porta dell’Aurora”. Quest’ultimo è conservato nella cappella della Porta dell’Aurora, visitata da Giovanni Paolo II nel 1993. (pdm)

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Anita Bourdin

Journaliste française accréditée près le Saint-Siège depuis 1995. Rédactrice en chef de fr.zenit.org. Elle a lancé le service français Zenit en janvier 1999. Master en journalisme (Bruxelles). Maîtrise en lettres classiques (Paris). Habilitation au doctorat en théologie biblique (Rome). Correspondante à Rome de Radio Espérance.

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