In seguito ad un articolo pubblicato dal noto quotidiano francese “Le Monde” sull’esistenza di “misteriosi” conti bancari aperti in Svizzera da presuli del Mali, fra cui l’arcivescovo di Bamako, mons. Jean Zerbo, che riceverà a fine giugno la porpora cardinalizia, la Conferenza Episcopale del Paese africano ha pubblicato mercoledì 31 maggio sulla sua pagina Internet un comunicato, pervenuto anche all’agenzia Fides.
Nel testo, i vescovi del Mali sottolineano di agire “in piena trasparenza, al servizio delle opere della Chiesa” e si chiedono in particolare se “gli autori dell’articolo tendenzioso mirano ad un obiettivo non dichiarato”, visto che gli stessi autori ammettono che lo scandalo Swissleaks risale al 2015.
Come mai la decisione di pubblicare l’articolo proprio adesso, cioè “nel momento in cui la nostra Chiesa viene onorata dalla nomina del suo primo Cardinale”, prosegue il comunicato. Non è che l’articolo “mira a sporcare la sua immagine e a destabilizzarla?”.
Nel testo i vescovi del Mali ricordano che la Conferenza episcopale opera “in tutta trasparenza” e “dispone di statuti, di un regolamento interno e di un manuale di procedure che stabiliscono le funzioni di ciascun vescovo”.
“Tutte le attività” vengono regolarmente esaminate, così si legge nella dichiarazione, che inoltre rammenta che la Conferenza Episcopale del Mali dispone anche di una commissione finanziaria. (pdm)
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Mali, Flagmap / Wikimedia Commons - Дмитрий-5-Аверин, CC BY-SA 3.0
Mali: I vescovi rispondono a “Le Monde”
“La Conferenza Episcopale del Mali opera in tutta trasparenza”