“La Santa Sede continua a essere profondamente preoccupata per l’immensa sofferenza umana che colpisce milioni di bambini innocenti e altri civili, i quali continuano a essere privati di aiuti umanitari essenziali, strutture mediche ed educazione, ed esorta al pieno rispetto del diritto umanitario internazionale, specialmente per quanto riguarda la protezione delle popolazioni civili, garantendo loro accesso alla necessaria assistenza medica”. Lo ha detto mons. Paul R. Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, intervenendo oggi, 5 aprile 2017, alla Conferenza sul tema “Sostenere il futuro della Siria e della regione”, che si tiene a Bruxelles.
La Santa Sede – ha aggiunto Gallagher – “esprime la sua preoccupazione per le condizioni e il trattamento dei prigionieri e dei detenuti”. Di qui i ripetuti appelli di Papa Francesco affinché la comunità internazionale “si adoperi con solerzia per dare vita ad un negoziato serio, che metta per sempre la parola fine al conflitto, che sta provocando una vera e propria sciagura umanitaria” e perché ciascuna delle parti in causa ritenga “come prioritario il rispetto del diritto umanitario internazionale, garantendo la protezione dei civili e la necessaria assistenza umanitaria alla popolazione”.
“La Santa Sede – ha affermato il rappresentante vaticano – apprezza molto l’enfasi posta in questa conferenza di donatori sul fornire assistenza umanitaria e gli sforzi per sostenere il cessate il fuoco e la soluzione politica alla crisi, e unisce la propria voce agli appelli a favore di maggiori finanziamenti per aiutare le persone internamente dislocate, i rifugiati e le comunità ospitanti nei paesi limitrofi che ne subiscono l’impatto”. Ha quindi assicurato che nel prossimo anno la Chiesa cattolica manterrà il suo impegno a proseguire la sua assistenza umanitaria.
Il presule ha quindi ricordato che Santa Sede e Chiesa Cattolica, attraverso la sua rete di enti caritativi, nel 2016 hanno contribuito a fornire 200 milioni di dollari americani per l’assistenza umanitaria a diretto beneficio di oltre 4,6 milioni di persone in Siria e nella regione. “Nel distribuire aiuti – ha precisato il diplomatico – le agenzie e le entità cattoliche non fanno distinzioni riguardo all’identità religiosa o etnica di chi ha bisogno di aiuto e cercano sempre di dare priorità alle persone più vulnerabili e più bisognose”.
Approccio che è stato dimostrato dall’apertura, a gennaio, di un centro Caritas nell’area musulmana della parte est di Aleppo e dal progetto ‘Ospedali aperti’, che – ha spiegato Gallagher – “cerca di aprire gli ospedali cattolici ad Aleppo e a Damasco e di renderli pienamente operativi per i bisogni delle popolazioni locali, specialmente i poveri e i meno avvantaggiati”.
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Santa Sede: "In Siria sciagura umanitaria, sia garantita la protezione dei civili"
Intervento di mons. Gallagher alla Conferenza di Bruxelles sul tema “Sostenere il futuro della Siria e della regione”