Medico / Pixabay CC0 - valelopardo, Public Domain

"La medicina non ceda al fascino di tecnologie irrispettose della dignità umana"

Documento finale dei professori ordinari delle Cliniche di Ginecologia e Ostetricia delle Università romane per la 39esima Giornata per la vita

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Nel Documento conclusivo della 39esima Giornata per la Vita, i Professori Ordinari delle Cliniche Ostetriche e Ginecologiche delle Università Romane vogliono sottolineare ancora una volta la centralità della coppia e del nascituro nel processo clinico-decisionale, sia esso diagnostico o terapeutico, che deve essere seguito dal Medico Specialista in Ginecologia e Ostetricia.
Un approccio di “Medicina basata sull’Uomo” deve integrarsi con le migliori evidenze scientifiche della letteratura internazionale, senza cedere in alcun modo al fascino delle nuove tecnologie, laddove non vengano rispettati allo stesso tempo il rigore scientifico e la dignità di tutti i soggetti coinvolti.
Le legittime difficoltà delle coppie che si trovino in condizioni di infertilità, o che si trovino a fronteggiare una diagnosi di patologia fetale, o delle famiglie coinvolte nella diagnosi di una malattia tumorale di un congiunto, debbono trovare delle soluzioni che seguano da una parte gli avanzamenti della scienza, ma che allo stesso tempo rispettino la dignità dei soggetti, soprattutto quelli più deboli, fin dal concepimento. Le “Flow-chart” diagnostiche e terapeutiche in questi ambiti devono seguire le indicazioni delle Linee-guida basate sulle migliori evidenze scientifiche, ma allo stesso tempo devono affrontare con chiarezza anche le implicazioni etiche sottese ad ogni singolo quadro patologico, per una visione “personalizzata” della cura.
Occorre infine che il processo formativo del Medico e del Personale Sanitario, in sede universitaria, si sviluppi sia nel rispetto della qualità ed dell’appropriatezza delle cure, sia nel rispetto della dignità e dell’autonomia della persona umana in situazioni difficili, ed eticamente sensibili.

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ZENIT Staff

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