Daily meditation on the Gospel

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Un porto dove approdare

Meditazione della Parola di Dio di mercoledì 7 dicembre – memoria di Sant’Ambrogio, Vescovo e Dottore della Chiesa

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Lettura
Il breve e intenso invito di Gesù a prendere sollievo da lui segue immediatamente la gioia che il Maestro sente per i piccoli cui il Padre ha voluto rivelare i segreti del Regno. Dobbiamo immaginare che queste parole nascano dalla considerazione di Gesù sulla qualità dei suoi ascoltatori: non si tratta di notabili e letterati, cultori della Legge e gente blasonata, ma di poveri, derelitti, perdenti, emarginati dalla vita.
Meditazione
“Getta nel Signore il tuo affanno ed egli ti darà sostegno” recita il salmo 54: sono parole riassuntive di questo invito accorato di Gesù a venire a lui per essere liberati dai propri fardelli. “Affaticati ed oppressi” sono le categorie attirate al Cuore del Redentore: affaticati dalla vita, dalle responsabilità, dai ritmi impossibili cui siamo sottoposti o ci sottoponiamo noi stessi (magari anche in vacanza!), dai doveri sociali, dalla “gara” cui siamo inseriti fin dall’infanzia; oppressi da un mondo iniquo, dal carico dei nostri peccati, dalle attese degli altri, da una corsa a consumare, ad avere, a dimostrare, ad ostentare, e in cui puntualmente finiamo in coda. Solo Gesù mi ristora dalle fatiche e dalle oppressioni: le fatiche riguardano il corpo, le oppressioni fanno rughe e cicatrici sul cuore e sull’anima. In alternativa al giogo pesante e oppressivo del mondo, Gesù propone il Suo giogo d’amore dolce e leggero, che ristora anziché affaticare. Originariamente il Maestro faceva riferimento al giogo pesante della Legge, con le sue prescrizioni minuziose e pesanti; oggi mi invita a guardare e soppesare l’appartenenza a certi club virtuali, da cui mi giungono cento squilli e messaggi al secondo. È impossibile essere senza giogo, devi scegliere tra quello pesante del mondo e del peccato che preme e spreme, e quello del Vangelo che svelena ed esalta la tua umanità. Nella meditazione individua i luoghi dove vai a sversare le tue stanchezze e i tuoi veleni accumulati (tossine spirituali), e ti balenerà chiara la differenza tra luoghi e incontri da cui esci ristorato, ed altri da cui torni ulteriormente appesantito. Anche Monica, la madre di sant’Agostino, era angosciata per il figlio inquieto e ribelle, aveva il cuore pieno di lacrime, ma volentieri andava a versarle nel cuore di un grande pastore, sant’Ambrogio, vescovo di Milano, che la rassicurava sulla fecondità delle lacrime di una mamma. Tu su quali spalle vai a piangere?
Preghiera:
Accolgo volentieri il tuo invito, Gesù, e ti apro il mio cuore carico di negatività, il mio respiro pesante, il mio sguardo oscurato. Tu solo mi rendi leggero e mi rimandi nella vita colmo di grinta. Il tuo giogo è un gioco, non mi pesa, ma mi esalta, non incurva le spalle ma mette ali.
Agire:
Cancello dal mio cellulare alcuni messaggi che mi appesantiscono inutilmente, e dalla rubrica alcuni recapiti che non mi aiutano a volare.
***
Meditazione del giorno a cura di mons. Arturo Aiello, Vescovo di Teano-Calvi, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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