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Il bambino sa cadere

Chi si lascia reggere e sorreggere dalle forti braccia del Papà che è Dio, anche tra ruzzoloni più o meno spettacolari, non ha mai nulla da temere

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Due nonni passeggiavano tenendo per mano il nipotino. Era una bella scena che godevo ungo il viale del giardino. Ad un certo punto, all’improvviso, il piccolo stacca le sue manine da quelle del nonno e della nonna che lo seguono sorpresi e titubanti.
Com’era d’aspettarselo, un bel capitombolo del bambino fece accorrere i nonni in suo aiuto. Il piccolo, per nulla sorpreso della caduta, sorridendo divertito si lasciò sollevare di peso da terra e pulire le mani. Ritto in piedi, con le sue manine tornate ancora ben salde in quelle dei nonni. Sono certo che i nonni si erano veramente spaventati per lo spettacolare ruzzolone del piccolo.
Dopo aver osservato e goduto la scena, andai a congratularmi col piccolo campione di caduta. E lui, in risposta, mi fece un sorriso come di chi è compiaciuto dell’affettuoso soccorso dei nonni, ma soprattutto fiero dell’impresa compiuta: i due passetti fatti da solo. “Complimenti – dissi al nonno – lei tiene per mano un atleta” – “Atleta, perché?” – “Perché il suo nipotino ha l’arte del cadere: Provi lei – sfidai il nonno – provi lei, se è capace di cadere così!”
“No, certo. Se cadessi io, non so se mi saprei rialzare. Proprio l’anno scorso è bastata una banale caduta dal marciapiede, per finire all’ospedale con il femore rotto. È proprio vero che per non farsi male nella caduta, basta essere bambini”.
Teresa di Lisieux, la dottoressa della fiducia in Dio e della grande importanza di essere come bambini, ci conforta dicendo: “i bambini quando cadono non si fanno male”.
Sanno cadere e non si fanno male, prima di tutto perché sono piccoli di statura e quindi sono vicini a terra; poi perché non hanno la presunzione di stare in piedi. Ma soprattutto perchè chi si lascia reggere e sorreggere dalle forti braccia del Papà che è Dio, anche tra ruzzoloni più o meno spettacolari, non ha mai nulla da temere.
Quando ho imparato a sciare, una delle prime raccomandazioni dell’istruttore è stata quella di “imparare presto a cadere e di non presumere di stare comunque in piedi”.
Chi sta con Dio, anche se inciampa non cade, perché Lui lo tiene per mano.
Ciao da p. Andrea
***
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Andrea Panont

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