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L’amore supera ogni conoscenza

Meditazione della Parola di Dio di giovedì 20 ottobre 2016 – XX settimana del Tempo Ordinario

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Lettura
Il Vangelo di oggi non è immediato, né è facile o semplice riportarlo a Gesù. O, più semplicemente, contrasta con l’immagine e l’immaginario che abbiamo di Dio. Parole come fuoco, angoscia, divisioni, non è scontato ricondurle al dolce Gesù e al suo Vangelo. Ci scontriamo con un insegnamento che ci lascia perplessi, e che proprio per questo ci invita ad un ascolto più profondo ed attento.
Meditazione
Le parole dette da Gesù ai suoi discepoli, e che oggi con la stessa forza ripete a noi, ci scuotono e disorientano non poco. È un Gesù dalla parola forte, bruciante, complicata. Parole di fuoco, sul modello dei più accesi profeti del passato, di quelli che senza attenuanti sferzavano i peccati, minacciando castighi e condanne. Gesù fa lo stesso. “Sono venuto a portare fuoco, a provocare un incendio”, e non pensa all’amore. E quando aggiunge che è angosciato, l’angoscia la fa venire pure a noi. Ci chiediamo: che ha, o che cosa è successo? Cos’è questo battesimo che lo strugge e distrugge? E non abbiamo il tempo di incassare il colpo, che quanto segue è ancora più forte. Altro che pace, è venuto a portare la guerra, le divisioni e la lotta. Un guerrafondaio. La pace e gli angeli sulla grotta sono un ricordo lontano, natalizio e romantico. Inaugura un tempo nuovo e diverso: d’ora innanzi ci sarà lotta fin dentro le famiglie, non solo tra suocera e nuora, a cui siamo ben abituati, ma tra genitori e figli, tutti contro tutti. Che succede? È come se tutti avessero perso il senno, e pure Gesù a soffiare sul fuoco e a fomentare divisioni. Per tentare di capire dobbiamo riferirci all’inizio del Cristianesimo, a quello che accadeva quando qualcuno in famiglia si convertiva a Cristo: alle lotte e ai contrasti che si creavano per l’esigenza di amarlo più del padre e della madre, o di lasciare tutto. Ma per capire veramente dobbiamo appellarci alla fede e, di più, alla carità “per essere in grado di comprendere quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza”. Solo affidandoci a lui, che in tutto ha il potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o comprendere, secondo la potenza di amore che già opera in noi, solo così entriamo nell’orizzonte di Dio che ci supera. Perché Dio è molto, ma molto di più di quello che pensiamo. E per questo ci dobbiamo fidare e affidare a lui.
Preghiera
Signore, aiutaci a vivere la fede in te non in maniera tiepida, accomodante e diluita. Guidaci con la forza e il fuoco del tuo Santo Spirito, il solo capace di accedere l’amore nel cuore e nella vita. Fa’ che le nostre guerre e divisioni non siano per il prestigio e il potere, ma contro il male e il peccato che vivono in noi.
Agire
Lotterò contro il male che vive in me e farò guerra al peccato, per amare Dio e i fratelli con maggiore libertà.
***

Meditazione a cura di mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, tratta dal mensileMessaMeditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.
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ZENIT Staff

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