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Un nuovo genere di pesca

Meditazione della Parola di Dio di domenica 22 gennaio 2017 – III Settimana del Tempo Ordinario, Feria

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Lettura
Gesù viene spinto a intraprendere il suo ministero dalla notizia dolorosa dell’arresto di Giovanni Battista, e sceglie di iniziare dalla Galilea. I giudei di Gerusalemme disprezzavano i galilei: li ritenevano persone poco istruite, ignoranti della Legge e delle disposizioni rabbiniche, influenzati dai costumi dei pagani. Gesù, iniziando la sua missione, sceglie i primi destinatari della sua parola: non i giudei puri, ma gli esclusi e lontani. Matteo legge il cambiamento di residenza da parte di Gesù come l’adempimento della profezia di Isaìa: “su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse” (9,1). È nella “Galilea dei pagani” che comincia a brillare l’aurora di un nuovo giorno inondato dalla luce messianica.
Meditazione
La prima parola di Gesù è l’invito pressante alla conversione, in continuità con la predicazione del Battista. La conversione è il passo iniziale per accogliere la luce nuova che conduce alla salvezza ormai vicina. Gesù intende formare attorno a sé una comunità di discepoli che, plasmati dalla sua sequela e dalla condivisione della vita, lavorino per il regno di Dio. Una caratteristica che distinguerà la comunità di Gesù è quella di vivere stabilmente con lui. Marco sottolinea che il primo desiderio di Gesù era che gli apostoli “stessero con lui” (Mc 3,14). Nelle scuole dei rabbini, i discepoli divenivano allievi con la speranza di trasformarsi, un giorno, anch’essi in maestri. Il discepolo di Cristo, invece, resta sempre tale. Il compito principale che Gesù intende affidare ai suoi seguaci, consiste nel diventare “pescatori di uomini”. Il nuovo genere di “pesca” consisterà nel radunare uomini nella rete di Dio, che “prende” l’uomo e lo salva dalle onde del mare. Gesù intende affidare loro la missione di servizio alla Parola di Dio che procura la salvezza. È un compito simile a quello dei profeti dell’Antico Testamento, affidato in termini irresistibili da Dio, che non escludeva la possibile ripugnanza e la percezione dell’inadeguatezza che il chiamato presagisce, pensando alle resistenze che i contemporanei gli opporranno. Il discepolato rende partecipi della missione di Cristo, ricevendone i suoi poteri, l’assistenza del suo Spirito: dovrà condividere in pieno la sua sorte.
Preghiera
«Glorioso apostolo Giovanni evangelista, abbandonata la pesca nelle acque profonde, valendoti della croce come canna da pesca hai sapientemente catturato come pesci tutte le genti. Come ti disse Cristo, ti sei dimostrato pescatore di uomini, catturandoli per la vera fede. Intercedi presso Cristo Dio, perché venga accordata la remissione dei peccati a quanti celebrano con amore la tua santa memoria» (Orthros dell’ufficio bizantino di san Giovanni Teologo, 26 settembre).
Agire
Diamo il nostro contributo, almeno con la preghiera, perché la Chiesa, rinnovata dall’impegno ecumenico, restauri l’unità tra le diverse confessioni.
***
Meditazione del giorno a cura di mons. Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo emerito di Foggia – Bovino, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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