Gesù guarisce un lebbroso - cattedrale di Monreale (Wikimedia Commons)

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Guarito dentro

Non si offende l’umiltà di nessuno, se gli si dice che è un riflesso dell’amore gratuito di Dio…

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Carissimo “anonimo”, grazie per avermi richiamato alla memoria una frase scritta all’entrata di una casa di cura di Feltre: “L’amore è medicina”.
Alcuni giorni fa mi è stato recapitato un foglio scritto con la grafia di persona non tanto avvezza a tenere in mano la penna. Te lo voglio leggere perchè mi ha donato molto. Ha rafforzato in me la convinzione che non si sbaglia mai ad ascoltare chiunque si rivolge a te per esporti un problema o per chiederti un aiuto.
“Sono l’uomo che, alcuni giorni fa, lei ha incontrato davanti alla sua casa. Non so se si ricorda…; ma io quel giorno ero particolarmente afflitto, pressato da una difficoltà che non riuscivo a risolvere. Mi mancava il coraggio di sottoporla a qualcuno, nel timore di incontrare disinteresse, o addirittura rifiuto.
Ero vestito dimessamente, con la barba incolta; comprendevo bene di non essere affatto gradevole. Per di più, come si sarà accorto, un’accentuata balbuzie mi rende faticoso il rapporto con gli altri e mi spinge a rinchiudermi in me stesso.
Ho notato in lei un sorriso disponibile. Nemmeno sapevo che fosse sacerdote. Le confesso che se l’avessi saputo, timido come sono, non avrei avuto la forza di parlarle. Lei mi ha ascoltato a lungo, aiutandomi pure ad esprimermi quando stentavo per la balbuzie. Sembrava che lei non avesse altro da fare che ascoltare me. Insomma la ringrazio perchè ha saputo perdere bene il suo tempo con me.
Ciò ha avuto per me un riflesso benefico, quasi risanante. Mentre le esponevo il problema, causa del nostro colloquio, non vedevo più tanto il problema, quanto invece godevo della meraviglia di sentirmi amato e in un modo del tutto gratuito. Mi sono sentito importante, direi una persona normale. Questa sensazione mi ha guarito dentro. Si è accorto che man mano diminuiva anche la balbuzie?
Non voglio offendere la sua umiltà, ma mi permetta di dirle che per me è stato un riflesso dell’amore gratuito di Dio.
Ho capito che per trattare così le persone non si richiedono studi o doti eccezionali; basta che, quando qualcuno mi si avvicina per chiedermi qualcosa, anch’io sia disposto a “perdere tempo” con lui.
Questa disponibilità è medicina per chiunque tu incontri”.
Qui finiscono, con una firma indecifrabile, le righe dello sconosciuto.
Ciao da p. Andrea
***
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Andrea Panont

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