© Servizio fotografico - L'Osservatore Romano

Venerdì della Misericordia: il Papa dai bambini della casa famiglia “Villaggio SOS”

Il Centro accoglie bimbi fino ai 12 anni in condizioni di disagio familiare e sociale. Dopo la visita Francesco ha visitato il card. Cordero Lanza di Montezemolo, ricoverato a ‘Villa Betania’

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Ancora una volta Papa Francesco ha scelto i bambini per trascorrere uno dei suoi ormai celebri “Venerdì della Misericordia”. Per il mese di ottobre, il Pontefice si è recato nel pomeriggio presso il “Villaggio SOS”, nella zona Boccea di Roma, una casa famiglia che accoglie bimbi in condizioni di disagio personale, familiare e sociale su segnalazione dei Servizi Sociali e del Tribunale.
Accompagnati dal personale del Centro, i piccoli ospiti hanno mostrato al Papa la zona verde a disposizione del Villaggio, composto da cinque case, in ognuna delle quali ci sono un massimo di sei bambini e bambine fino a 12 anni di età, insieme a una responsabile, una “Mamma SOS”.
La zona verde ospita anche un campetto da calcio e un piccolo parco giochi. I bambini hanno accompagnato anche il Santo Padre in giro per loro camerette, mostrandogli i loro giocattoli. Francesco ha poi ascoltato i loro racconti e si è fermato anche per una piccola merenda con loro.
Il rientro a Casa Santa Marta è avvenuto infatti verso le ore 17.30. Prima però, il Papa ha voluto visitare il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, ricoverato nella Casa di Cura ‘Villa Betania’ (foto). 
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Il “Villaggio SOS” è strutturato in modo da riuscire a seguire e supportare i bambini durante la loro crescita, seguendoli come una famiglia vera e propria attraverso le varie tappe di crescita e di integrazione nella società. I bimbi, infatti, vengono accompagnati a scuola, frequentano la parrocchia e fanno sport. I professionisti, residenti, non residenti o volontari, che operano nel centro seguono i bambini per un periodo di diversi anni, contribuendo a creare rapporti umani stabili, che li aiutano a raggiungere un’adeguata autonomia.

Nel Villaggio, poi, sono presenti anche ragazzi più grandi, che hanno scelto di restare vicini al Centro per continuare ad avere un supporto e un punto di riferimento, oltre che per dare una mano nelle attività quotidiane. Il “Villaggio SOS “riprende il modello pedagogico e organizzativo del primo Villaggio SOS, fondato in Austria nel 1949.
Paolo Contini e Maria, che dirigono il Villaggio di Roma, hanno avuto modo di raccontare a Papa Francesco la storia di Hermann Gmeiner, un giovane studente di medicina austriaco che, profondamente colpito dalle centinaia di bambini rimasti senza i propri genitori a causa delle devastazioni della guerra, aprì in Austria il primo “Villaggio SOS”, sviluppando un modello educativo vicino per umanità al calore di una famiglia vera, in forte contrapposizione al modello dell’orfanotrofio, diffuso a quel tempo.
A TV2000, Contini ha poi raccontato: “Siamo stati avvertiti verso le 14.30 dicendoci che il Papa avrebbe avuto il piacere di visitare il villaggio, incontrare i ragazzi e stare con loro. Francesco ha passato tutto il tempo con i ragazzi: ha fatto merenda, giocato, scattato foto e selfie e ascoltato anche una canzone rap di un nostro ragazzo” indossando le cuffie del suo smartphone (foto).

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“Il Papa ha portato dolci e caramelle – ha proseguito il direttore della struttura – per fare merenda con i bambini. E ha chiesto a tutti noi di non limitarli ma di farli sfogare”. Secondo il racconto dei presenti Francesco ha anche mangiato un ‘leccalecca’ offerto da un bimbo di appena due anni e mezzo.
“Questa ormai è la mia casa – ha raccontato Megan, un ragazzo eritreo – è molto tempo che sono qui. Non mi sono voluto allontanare, voglio molto bene alle persone che lavorano qui. Vedere il Papa mi ha veramente sorpreso. Dal vivo è molto diverso rispetto alla tv: è molto più ‘vero’”.
“La visita del Papa – ha concluso il direttore Contini – è stato un grande riconoscimento dopo tanti anni di lavoro e fatica. È stato bello sentirsi scelti solo per il senso reale del nostro lavoro e senza che nessuno indicasse il villaggio. Il Papa ci ha detto che il nostro è un lavoro molto importante e speciale che deve essere portato avanti. Detto dal Papa assume un’importanza rilevante”.
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ZENIT Staff

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