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Per l'Unesco, il Monte del Tempio non è un simbolo ebraico

Una mozione nega il legame tra ebraismo e luogo dove sorge il Muro del Pianto e condanna le violenze israeliane. Tel Aviv sospende rapporti

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L’Unesco, braccio artistico delle Nazioni Unite, ha negato in una mozione preliminare ogni rapporto storico tra ebraismo e Monte del Tempio. Delle nazioni presenti in Assemblea, 21 hanno votato in favore della mozione (tra cui l’Italia), 26 si sono astenute e sei hanno votato contro (Stati Uniti, Gran Bretagna, Lituania, Olanda, Germania, Estonia).
Il comitato approva così l’utilizzo del solo nome arabo per questo luogo, riconosciuto inoltre come sacro soltanto per l’Islam. L’Unesco ha inoltre condannato le continue aggressioni ai luoghi santi islamici da parte di Israele, definito “potenza occupante”.
La risoluzione, che ha cominciato il suo iter ad aprile, è stata foriera di accese polemiche. “Con un voto sconcertante e fuori dalla storia, su cui anche l’Italia porta delle responsabilità, il Consiglio esecutivo dell’Unesco ha avallato – commenta Noemi Di Segni, presidente dell’Unione della Comunità Ebraiche Italiane – la pretesa di alcuni Paesi arabi di sradicare ogni riferimento alla radice ebraica dall’area della Città Vecchia di Gerusalemme in cui sorge il Muro Occidentale, il luogo più sacro agli ebrei di tutto il mondo”.
Israele ha deciso di interrompere le relazioni con l’Unesco. Il premier Benjamin Netanyahu afferma: “È una risoluzione assurda e l’Unesco ha perso quel poco di legittimità che aveva, ma credo che alla fine la verità storica sarà forte e prevarrà”.
 

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ZENIT Staff

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