Il Papa riceve i familiari di Asia Bibi - Foto Copyright Commons Wikimedia CC0

Pakistan. Istanza alla Corte Suprema: nuovo giudice per Asia Bibi

I legali della donna confidano che la Corte fissi una nuova udienza entro poche settimane, ma temono il rischio, in caso di verdetto favorevole, di violenze contro i cristiani

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Nominare in tempi stretti un nuovo giudice o un nuovo collegio per esaminare il caso di Asia Bibi: è questa la richiesta inoltrata al giudice capo della Corte Suprema dalla difesa legale di Asia Bibi, all’indomani del rinvio per l’udienza nel caso di blasfemia che la riguarda.
La donna cristiana, condannata in primo grado e in appello, attende il giudizio della Corte Suprema. I legali di Asia confidano che la Corte possa compiere questa nomina e fissare una nuova udienza entro poche settimane.
“Anche dopo il rinvio restiamo fiduciosi che la Corte potrà cancellare le accuse verso Asia” ha dichiarato all’agenzia Fides Nasir Saeed , direttore dell’Ong Claas (Centre for Legal Aid, Assistance and Settlement) , che segue il caso e fornisce assistenza legale gratuita a molti altri cristiani accusati ingiustamente e, da indigenti, bisognosi di una difesa legale.
“Tuttavia – aggiunge – temo anche che, con un verdetto a lei favorevole, possano esserci ripercussioni negative o violenze gratuite contro i cristiani in Pakistan. Se invece la condanna fosse confermata , allora ci si potrà ancora appellare al Presidente del Pakistan, che ha il potere di concedere una grazia”.
Nasir Saeed rileva “le pressioni degli estremisti” e ricorda che “finora nessuno è stato giustiziato per blasfemia in Pakistan”. “E ‘molto importante che il governo prenda la questione sul serio e adotti adeguate misure di sicurezza prima del processo” , invitando le istituzioni a “garantire protezione e aiuto alle vittime di false accuse di blasfemia e allo loro famiglie”.
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ZENIT Staff

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