Il dramma della disoccupazione giovanile, l’applicazione della riforma sulla nullità matrimoniale, la riorganizzazione delle diocesi, la posizione della Chiesa italiana sul referendum costituzionale. Sono questi i principali argomenti affrontati dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, nella conferenza stampa a Radio Vaticana, a conclusione del Consiglio Permanente della CEI.
Traendo spunto dai contenuti del comunicato finale dell’assemblea, il porporato ha voluto dare innanzitutto risalto alla “situazione molto grave” del lavoro e della disoccupazione nel paese.
La Chiesa italiana, ha spiegato, è diretta testimone dei drammi della gente comune, in particolare dei giovani: “Continua nelle nostre diocesi la processione di gente che ha perso il lavoro o che non lo trova, di tutte le età”, ha detto Bagnasco.
In questo scenario, la Chiesa non si limita alla vicinanza umana e alla solidarietà, ha aggiunto il presidente della Cei, ma si sforza di “proporre percorsi” e garantire in tutte le diocesi, una “attenzione viva e diversificata”. Tra i progetti concreti per l’incentivo all’occupazione, ci sono il “Progetto Policoro”, la “coltivazione di vecchi e abbandonati terreni”, le “cooperative di diversa natura”.
Al tempo stesso, il cardinale ha posto un serio interrogativo su una costante dei nostri tempi nel mondo del lavoro: “La flessibilità è in grado di consentire un progetto di vita? Di non creare un senso di smarrimento, di incertezza nella vita delle persone?”.
Altro punto affrontato è stata l’applicazione del “processo breve” nelle nullità matrimoniali, ai sensi del motu proprio di papa Francesco, che conferisce, peraltro, ai vescovi il ruolo di ‘giudice unico’. In tal senso, i Tribunali ecclesiastici saranno riorganizzati secondo quattro possibili opzioni: tribunale diocesano; tribunale interdiocesano; tribunale coordinato dalla metropolia; tribunale regionale, facente capo a tutte le diocesi di una conferenza episcopale regionale.
Quanto alla ‘gratuità’ del processo, “la Cei – ha puntualizzato Bagnasco – ha stabilito da tempo un onorario da non superare”, mentre sussiste un “patrocinio gratuito”. Allo stato attuale il costo del processo è “già basso” (525 euro) e all’Assemblea generale del prossimo maggio si discuterà se mantenere o abbassare i costi attuali.
Nell’arcidiocesi di Genova, che lui stesso guida, Bagnasco ha dichiarato di aver già dichiarato nulli tre matrimoni, “con motivazioni diversificate, che mi hanno costretto a essere molto attivo, riflessivo, in preghiera, ma sono molto sereno”.
Di seguito, il presidente della Cei si è soffermato sulla formazione del clero, altro aspetto particolarmente dibattuto durante il Consiglio Permanente.
Andrebbe favorita, ha spiegato Bagnasco, la “fraternità sacerdotale”, attraverso forme come la “mensa comune per i sacerdoti” da allestire in ogni vicariato: un luogo dove i presbiteri possano incontrarsi non solo per consumare un “piatto caldo pronto” o cimentarsi in “discorsi teologici” ma in particolare per “incontrarsi con i fratelli”.
Il tutto senza trascurare “vacanze”, “gite” e momenti ricreativi, nonché ritiri ed esercizi spirituali da vivere non come “un compito pesante, una armatura da mettere indosso” ma come occasioni di “ristoro spirituale”.
Entro il prossimo Consiglio Permanente, previsto a gennaio, ha proseguito il porporato, saranno discusse le proposte di riordino delle 225 diocesi italiane, delle quali, a suo tempo, papa Francesco aveva chiesto un ridimensionamento numerico.
È stato poi lo stesso Pontefice a rendersi conto che “la questione non può essere un automatismo e merita particolare attenzione”, anche in considerazione della “vicinanza capillare tipica della storia della Chiesa in Italia, dei vescovi e dei sacerdoti alla gente”.
La proposta di snellimento, discussa dalle conferenze episcopali regionali, sarà quindi sottoposta alla Congregazione dei Vescovi e al Santo Padre che prenderanno la decisione finale.
Sollecitato dalle domande dei giornalisti, il cardinale Bagnasco ha quindi puntualizzato la posizione della Cei sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Si tratta, ha spiegato, di un appuntamento che riveste una “importanza particolare”, essenzialmente per tre motivi: è opportuno informarsi per “non accontentarsi del sentito dire”; “non c’è il quorum”; riguarda la Costituzione, quindi “attiene all’impianto della Repubblica, dello Stato, non è una cosa che si cambia tutti i giorni facilmente”.
Al Consiglio Permanente, ha precisato il cardinale, non si è discusso di “eventuali iniziative specifiche di informazione da parte della comunità ecclesiale” sul referendum ma “non si esclude che ce ne possano essere nelle singole diocesi”.
Quanto ai media diocesani o facenti capo alla Cei, essi, ha aggiunto Bagnasco, manterranno la medesima posizione, invitando i votanti alla “informazione personale”.
Bagnasco ha infine lamentato lo scarso risalto dato dalla stampa alla parte della sua prolusione d’apertura dedicata all’Europa. Ad una giornalista che domandava – sempre a proposito della consultazione referendaria – se una eventuale vittoria del No, potesse scuotere i mercati finanziari o avere ripercussioni a livello di Unione Europea, il porporato ha affermato che il vero problema dell’Europa è la sua mancanza di “fondamento”.
In altre parole l’Europa ha bisogno di una “rifondazione culturale” in senso cristiano, perché il cristianesimo è la “la rivoluzione più grande che la storia abbia mai avuto”, come attestano anche intellettuali laici del secolo scorso come Karl Löwith o Norberto Bobbio.
“Laddove il cristianesimo si offusca, si offusca l’umano”, pertanto “bisogna spogliarsi di quell’abito giacobino vecchio, terribilmente vecchio, ma che condiziona il cammino dei popoli”, ha ribadito Bagnasco.
Inoltre l’Europa deve riscoprire una sua peculiare missione: “richiamare il mondo alla necessità di governare il potere”, in modo particolare quel “potere tecnologico, prima che politico, che si sta rivoltando contro l’uomo”, ha sottolineato il presidente della Cei.
Conferenza Episcopale Italiana
Disoccupazione in Italia. Card. Bagnasco: “Situazione molto grave”
A conclusione del Consiglio Permanente, il presidente della Cei ribadisce l’impegno concreto della Chiesa per chi non ha lavoro. E sull’Europa dice: “Il potere tecnologico si sta rivoltando contro l’uomo”