La prima visita ufficiale nel Regno Hascemita dell’arcivescovo Pierbattista Pizzaballa OFM, nuovo Amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, avverrà in forma sobria, mantenendo i riti religiosi programmati ma eliminando tutti i momenti celebrativi e di festa, tenendo conto delle “difficoltà che sta atraversando la Giordania” e soprattutto dei sentimenti di lutto vissuti dalla famiglia dell’intellettuale Nahed Hatter, ucciso domenica scorsa davanti al tribunale di Amman.
Lo ha reso noto il Vicariato per la Giordania del Patriarcato latino di Gerusalemme, ripreso dall’agenzia Fides, aggiungendo che venerdì 30 settembre, durante la visita in Giordania, l’Arcivescovo Pizzaballa visiterà anche Fuhieis e in quell’occasione si recherà anche a portare personalment le condoglianze alla famiglia dello scrittore assassinato.
Nahed Hattar apparteneva a una famiglia cattolica di rito latino, ma non era credente. Già da studente era conosciuto per la sua adesione militante a posizioni politiche di sinistra. Ad agosto, Hattar era stato chiamato a giudizio per aver condiviso su Facebook una vignetta intitolata “il dio di Daesh”, in cui si ritraeva un noto jihadista legato all’auto-proclamato Stato Islamico (Daesh) e recentemente ucciso da un raid americano, mentre nella sua tenda in paradiso, a letto con due donne, ordinava a Dio in maniera sprezzante di portargli un bicchiere di vino.
Il rilancio della vignetta da parte del noto attivista politico aveva scatenato polemiche sui social media. Hattar era stato anche rinviato a giudizio, pure con l’accusa di aver diffuso “materiale inteso a colpire il sentimento e il credo religioso”. Domenica mattina, proprio mentre si recava al tribunale di Amman per un’udienza relativa a tale caso controverso, è stato ucciso con tre colpi di pistola da un killer sconosciuto, che dopo avergli sparato è riuscito a dileguarsi, facendo perdere le sue tracce.
Nahed Hattar (Facebook)
Scrittore ucciso in Giordania: padre Pizzaballa porta condoglianze ai familiari
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