“Le bombe non distinguono fra cristiani e musulmani. Così i terremoti. Uniti nella condivisione del dolore, vogliamo esserlo anche nella solidarietà”. Con queste motivazioni la comunità della moschea di via Corsica, a Brescia, con altri centri islamici della città e della provincia, ha fatto una colletta per i terremotati dell’Italia centrale, decidendo di affidare il ricavato alla Chiesa cattolica.
Lo riporta Avvenire nella cronaca locale di Brescia, spiegando che la consegna delle offerte è avvenuta venerdì, nel tardo pomeriggio, al Centro migranti della diocesi lombarda, in un clima di fraternità. I donatori, quasi tutti immigrati, hanno raccolto 4.200 euro, ai quali si aggiunge un’altra somma di 500 dollari.
Il gesto fa seguito ad un’altra azione virtuosa. Nelle scorse settimane, il Coordinamento dei centri culturali islamici di Brescia e provincia, condannando l’attentato di Rouen, invitò i fedeli musulmani a ricordare nella preghiera padre Jacques Hamel, il “fratello sacerdote uomo di fede” ucciso a Saint-Étienne-du-Rouvray.
A ricevere la delegazione islamica, i responsabili di alcuni uffici diocesani: padre Mario Toffari e Tomasino Ferlinghetti (Migranti), don Carlo Tartari (Missioni) e don Claudio Zanardini (Dialogo interreligioso). A dar voce alle ragioni profonde del gesto dei musulmani di Brescia, Omar Ajam, siriano, che a nome dei donatori ha detto: “È solo una goccia nel mare dei bisogni, lo sappiamo, ma speriamo possa dare anche solo un piccolo sollievo ai terremotati”.
Durante l’incontro, riporta Avvenire, sono state pronunciate “parole per ribadire la fede nel Dio unico e creatore, che chiama gli uomini alla compassione e al reciproco aiuto. Parole per offrire un gesto che rispecchia e rinnova uno dei cinque pilastri dell’islam: l’elemosina. Che tutto questo accada in quel tempo di grazia che è l’Anno Santo straordinario della misericordia proclamato da Papa Francesco, getta una luce ulteriore su quanto accaduto a Brescia”.
“Un gesto eloquente e commovente, quello dei musulmani bresciani verso i terremotati del Centro Italia”, l’ha definito padre Toffari. “Un gesto in apparenza piccolo, ma di quelli che fanno la storia, dal basso, e che i mass media devono far conoscere. Un gesto che ci aiuta a valorizzare quello che siamo davvero, a camminare nella diversità ma insieme”, ha aggiunto don Tartari.
Da parte sua, don Zanardini ha sottolineato: “Vanno bene le commissioni miste teologiche e tutto il resto, ma il dialogo interreligioso ha bisogno di passare nella quotidianità facendosi accoglienza, ascolto, servizio. Più che incagliarsi nella ricerca di quel che divide, abbiamo bisogno di scoprire nella vita di ogni giorno quello che unisce. Come accade nei gesti di carità verso chi soffre”.
Dopo l’incontro musulmani e cristiani si sono trovati al Centro migranti, e al bar sulla piazza di fronte alla curia per un caffè insieme.
A Brescia, colletta di immigrati musulmani per i terremotati
Raccolti oltre 4mila euro. Il ricavato alla Chiesa cattolica. “Le bombe non distinguono fra cristiani e musulmani. Così i terremoti”