Un momento di festa per la Città Santa e per la Terra Santa. È stata celebrata stamattina l’ordinazione episcopale di padre Pierbattista Pizzaballa, nominato lo scorso 24 giugno, amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, dopo essere stato per dodici anni, Custode della Terra Santa.
La cerimonia si è tenuta presso la cattedrale di Bergamo, diocesi della quale Pizzaballa è originario. A presiedere il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, concelebranti, tra gli altri monsignor Fouad Twal, Patriarca Latino emerito di Gerusalemme, e monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, assieme a numerosi vescovi dell’area mediorientale e i nunzi apostolici di Israele, Palestina, Giordania, Libano, Cuba, Singapore e Canada.
Presente anche una delegazione ecumenica, guidata dall’arcivescovo Nektarios, del Patriarcato Ortodosso di Gerusalemme e numerosi Frati Minori, molti dei quali appartenenti alla Custodia della Terra Santa.
Nell’omelia, il cardinale Sandri ha indicato nel neovescovo un uomo bisognoso di una “speranza affidabile per la propria vita e il proprio destino”, grazie anche alla “solidarietà concreta” dei sostenitori della Terra Santa in tutto il mondo.
A monsignor Pizzaballa, il porporato ha ricordato che amministrare la Chiesa latina in Gerusalemme “a nome e per conto del Santo Padre, come pure guidando l’assemblea degli ordinari cattolici di Terra santa, è compito senz’altro arduo” ma può essere vissuto con “gioia” e “serena determinazione”, se “ancorati nella parola del Signore e non nei nostri progetti umani”.
“Torno a Gerusalemme con il desiderio di servire innanzitutto il clero locale e tutta la comunità, chiedendo a tutti comprensione, amicizia e collaborazione”, ha scritto Pizzaballa in un messaggio alla sua diocesi di origine, in occasione della sua ordinazione episcopale.
Il nuovo amministratore apostolico della Chiesa latina di Gerusalemme, ha quindi spiegato il suo motto da vescovo: Ti basta la mia grazia (2Cor, 12,9). “Nel giorno in cui mi fu comunicata la decisione del Santo Padre – afferma il presule – quest’espressione è stata anche il riferimento biblico dal quale si è partiti. È dunque questo il motivo della scelta: avere coscienza che la nostra missione altro non è che testimoniare la grazia che per primi ci ha toccato e da questa continuamente ripartire”.
“La Terra santa – ha proseguito – è crocevia di difficoltà e divisioni di ogni genere: tra le Chiese, tra le fedi monoteiste e tra i popoli che la abitano. Le difficoltà appaiono sempre enormi e insormontabili. In tale contesto, la Chiesa apparentemente sembra schiacciata da queste situazioni”, tuttavia, “la Parola di Dio ci ricorda che solo alla grazia dobbiamo affidarci e a nient’altro. La Chiesa di Terra santa non ha mezzi e non ha potere. Ha solo Cristo e la sua grazia”.
Il nuovo amministratore apostolico ricorda poi l’importanza del sostegno alla Chiesa della Terra Santa per la quale “la colletta del Venerdì santo resta fondamentale” ma bisogna “lavorare molto sulla comunicazione”.
Nonostante la divisione nei vari riti e comunità, la chiesa gerosolimitana “hanno un’unica confessione, quella di Pietro” e ciò “è un segno della storia particolarmente ricca e anche sofferta di questa Chiesa”, ha poi concluso Pizzaballa.
Sua Beatitudine Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini - Foto © Custodia Terrae Sanctae
Terra Santa: celebrata l’ordinazione episcopale di mons. Pizzaballa
La cerimonia a Bergamo, diocesi di origine del nuovo amministratore apostolico della Chiesa latina di Gerusalemme