“Ammiro veramente il lavoro che papa Francesco ha fatto e fa per rafforzare i legami tra le fedi. Lui è un modello per il dialogo interreligioso e la convivenza. La sua voce è tanto necessaria nel mondo frammentato di oggi”. Lo ha detto la regina Rania di Giordania, in una intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera, in occasione del suo viaggio in Italia dove, a Firenze, il prossimo 11 settembre, riceverà l’Humanitarian Award nel corso dell’evento benefico Celebrity Fight Night Italy.
Nel servizio a cura di Antonio Ferrari intitolato Dobbiamo alzare la voce contro i fondamentalismi, la sovrana del regno hascemita afferma: “Abbiamo bisogno di un maggior numero di voci come la sua. Ora più che mai. Sia Sua Maestà sia io abbiamo ripetuto molte volte che questi gruppi estremisti non hanno nulla a che fare con la fede”.
“Hanno fatto dell’Islam un ostaggio per promuovere i propri programmi, e per dividerci”, prosegue la Regina. “In questo modo, peraltro, hanno sfruttato una religione i cui fondamenti sono la pace, il perdono e la tolleranza. A causa della loro ideologia violenta, hanno innescato un’ondata globale di islamofobia, che si basa su una percezione sbagliata e preconcetta dell’Islam e dei musulmani”.
“I risultati – afferma Rania di Giordania – alimentano gli obiettivi del nemico: vogliono vedere il mondo civilizzato diviso. Vogliono che il mondo emargini i musulmani e che questi musulmani, a loro volta, si assoggettino alle loro campagne di reclutamento”.
Secondo la sovrana, “è importante ricordare che ogni religione ha i suoi fondamentalisti, per i quali l’intolleranza resta una bussola più della fede. Come musulmani, abbiamo la responsabilità di alzare la voce contro questi estremisti, e parlare liberamente e senza paura dei veri insegnamenti dell’Islam. Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a tanta ingiustizia”.
In merito ai musulmani che in Francia, in Italia e in altri Paesi hanno partecipato alla Messa in solidarietà con i cristiani, la Regina Rania ha spiegato: “I gruppi estremisti hanno dichiarato loro nemico l’intero mondo civile. Quindi dobbiamo essere, tutti insieme, uniti nella lotta contro di loro. Più loro attribuiscono le loro azioni all’Islam, più provocano intolleranza contro tutti i musulmani amanti della pace. In pratica, non soltanto abbiamo paura dei terroristi, ma cominciamo a temerci a vicenda. Perciò gli atti di solidarietà che lei menziona sono così importanti”.
“Abbiamo anche visto, in molte parti d’Europa, innumerevoli atti di solidarietà di persone comuni verso i rifugiati musulmani. I musulmani di tutto il mondo hanno condiviso il lutto della Francia, e nel lutto tutte le tragedie che sono state inflitte agli innocenti. La comunità musulmana rigetta fondamentalmente questi atti di violenza. Ritengo lei sappia che i musulmani hanno sofferto fino al 97% delle fatalità connesse al terrorismo, negli ultimi cinque anni. Decine di migliaia di musulmani sono stati uccisi da gruppi estremisti”.
Auspicio della Regina della Giordania è “che sempre più persone nel mondo vogliano manifestare la loro solidarietà anche a loro. È essenziale che noi non gettiamo benzina sul fuoco della discordia, come fanno gli estremisti”.
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La Regina Rania di Giordania: "Ammiro Papa Francesco!"
In una intervista al Corriere della Sera, la sovrana invita i musulmani a unirsi contro i terroristi e indica il Pontefice come modello per il dialogo e la convivenza interreligiosa