Disegno di Carmelo Raco

Natività di Maria: l’inizio di una vita nuova accanto alla Madre

La festa di oggi ci invita a tagliare il cordone ombelicale con i desideri di questo mondo per lasciarsi nutrire da quel seno spirituale che dona abbondantemente consolazione, sostegno e solidarietà

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Nel cuore dell’estate viene celebrata la solennità della nascita al cielo di Maria, la festa dell’Assunzione, mentre oggi viene ricordata la sua nascita terrena, avvenuta per mezzo dei suoi genitori Anna e Gioacchino.
La nascita di Maria è intimamente legata al mistero dell’incarnazione e alla formazione dell’umanità di Cristo nel suo grembo verginale. Maria ha tessuto l’umanità di Cristo, il quale è stato concepito per opera dello Spirito Santo. La nascita del Salvatore del mondo ha avuto inizio dalla potenza dell’Altissimo, che l’ha coperta con la sua ombra ma nello stesso tempo la crescita della corporeità di Cristo ha seguito il corso della natura seguendo le leggi della formazione delle creature umane.
Questa ricorrenza liturgica offre ad ogni fedele la possibilità di riflettere sul mistero del concepimento, della crescita, della nascita e della missione affidata ad ogni essere umano che viene in questo mondo.
Maria ha desiderato profondamente diventare Madre del Redentore. Le parole rivolte dall’angelo a Maria non lasciano alcun dubbio interpretativo e nessuna forma di esitazione. Maria parte dalla sua esperienza personale di castità con il suo futuro sposo Giuseppe e domanda la modalità del concepimento del figlio promesso, essendo sicura che questo avvenimento sarebbe avvenuto in virtù della sua fede e dell’opera di Dio, seguendo modalità a lei ignote in quel momento.
Questo atteggiamento di Maria diventa l’attitudine interiore della vita di un cristiano, il quale ha la certezza che il suo santo desiderio è sempre ispirato da Dio ma non sa assolutamente come, quando e dove esso verrà portato a compimento. Questa esperienza di Maria è la stessa del credente che vive la relazione con Dio con fiducia ed umiltà, nell’attesa che si possano concretizzare le sue piccole e grandi speranze. Il desiderio dei genitori che si aprono alla vita per concepire un figlio, l’attesa di ricevere l’esito di un accertamento medico, avere la conferma del luogo dove essere inviati in missione, conoscere la data dell’inizio di un nuovo posto di lavoro, aspettare la data nella quale sarà comunicato la lista dei licenziamenti, sono tutte situazioni che possono essere vissute con grande preoccupazione, ansia e angoscia, al punto da far perdere il gusto per la vita, oppure possono essere vissute con quella pace interiore di colui che non antepone nulla alla volontà di Dio, sull’esempio della Vergine Maria che ha scelto di fidarsi di un parola che non era di uomo ma di Dio.
Vivere tutte queste situazioni con grande apertura di fede, costituisce quel salto decisivo che elimina la ribellione e la mormorazione di chi si lamenta continuamente con Dio e con gli uomini, perché non vede mai realizzate le proprie aspirazioni, senza riconoscere la grandezza e l’immensità dei doni ricevuti, che spesso sono considerati quasi come meriti acquisiti o come grazie dovute di ufficio in virtù delle pratiche religiose compiute. Il rinnovamento quotidiano del proprio matrimonio malgrado i litigi e le incomprensioni avvenute nel giorno precedente, ricevere la fiducia dei figli malgrado i tanti errori commessi da un padre e da una madre, mantenere il posto di lavoro malgrado non sempre si è dedicato tempo e sforzi adeguati agli impegni richiesti, ricevere i servizi sanitari e scolastici anche se non sempre sono stati versati i tributi richiesti, sono alcune delle tante opere di gratuità che riceviamo dagli uomini nelle quali agisce la misericordia di Dio, la quale troppo spesso viene sottovalutata o del tutto ignorata dalla cecità dell’orgoglio umano.
La natività di Maria è l’invito a considerare la peculiarità del valore dell’esistenza umana, che viene in questo mondo con la consapevolezza di avere un tempo limitato a disposizione durante il suo pellegrinaggio, per desiderare ardentemente l’ingresso nel Regno dei Cieli. La nascita di Maria prepara la riapertura delle porte del Paradiso, accoglie colui che discendendo dal cielo sale al cielo per preparare il ritorno alla patria celeste, indica uno stile di vita umile, semplice e nascosto che salvaguardia dai litigi, dalle contese e dagli affanni di questo mondo che cerca il successo, il potere e l’accumulo di ricchezze, perché non ha la speranza dell’immortalità e della vita eterna.
Maria è la donna concepita senza peccato originale per diventare Madre di tutta l’umanità. La natività di Maria dona la gioia di avere una Madre che vuole accogliere, difendere e sostenere la vita spirituale e materiale degli uomini. La ricchezza della Madre di Dio è la certezza che l’unico tesoro di valore che può desiderare un uomo e una donna è di avere sempre vicino suo Figlio Gesù Cristo. La consapevolezza di avere Maria come Madre alleggerisce la propria esistenza e la rende speranzosa e gioiosa. Domandare la grazia di accogliere un immigrato nella propria casa, senza lasciarsi vincere dalla paura dei pregiudizi, delle difficoltà economiche e del tempo che sempre manca quando si deve pensare al prossimo sofferente. Chiedere il dono di avere sempre uno sguardo pieno di attenzione e comprensione verso i propri figli senza lasciarsi distrarsi dalle preoccupazioni e dalle ambizioni del lavoro. Riservarsi un tempo per aprire il cuore a Dio senza vergognarsi delle proprie miserie e avendo la certezza di essere davanti a Colui che è sempre disponibile a venire in nostro soccorso se ci rivolgiamo a Lui con fede. Vivere con fede e coraggio queste situazioni significa avere gli stessi sentimenti della Madre Maria per vivere con quella complicità spirituale che toglie dalla piega della solitudine e dona forza nell’agire.
La natività di Maria significa tagliare il cordone ombelicale con i desideri e le aspirazioni di questo mondo per lasciarsi nutrire da quel seno spirituale che dona abbondantemente consolazione, sostegno e solidarietà. Vivere vicino alla Madre significa rimare sempre accanto ai fratelli. La madre sempre ha la forza di riunire i suoi figli. Al contrario, un uomo senza madre non riconosce l’altro come fratello.
La natività di Maria significa uscire da quella condizione esistenziale di solitudine generata dall’orgoglio di chi si crede più capace dell’altro, di chi disprezza il vicino perché non lo ritiene alla sua altezza, di chi vive la vita con i suoi averi disinteressandosi dei bisogni dell’altro, che al massimo riconosce fratello o sorella sono se esistono legami carnali.
La natività della beata Vergine Maria segna l’inizio di un nuovo mondo che può fare a meno di tante cose, ma non può dimenticarsi di Dio e della realtà di avere una Madre che veglia su tutti i suoi figli.
 

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Osvaldo Rinaldi

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