Da Fatima, una chiamata alla conversione

Il cardinale José Saraiva Martins apre il 24° Congresso Mariano Mariologico Internazionale

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L’invito alla preghiera, la chiamata alla conversione, la pace e la speranza in un mondo migliore: sono questi i quattro “grandi temi” del fenomeno Fatima, come identificati dal cardinale portoghese José Saraiva Martins nel suo intervento alla conferenza inaugurale di martedì scorso del 24° Congresso Mariano Mariologico internazionale. L’appuntamento, organizzato dalla Pontificia Accademia Mariana Internazionale, in collaborazione con il Santuario di Fatima e le società mariane di tutto il mondo, si svolge nella Basilica di Nostra Signora del Rosario di Fatima.
Nel suo discorso, il prefetto emerito della Congregazione per le Cause dei Santi, inviato speciale del Papa, ha sottolineato che il messaggio di Fatima affronta il tempo moderno e presenta molte sfide. “Oggi dobbiamo essere più testimoni del Vangelo – ha detto – il messaggio di Fatima ci chiede di pregare e pregare intensamente”, esattamente come chiesto da Maria a Fatima nella quarta apparizione del mese di agosto. Per il cardinale la prima apparizione è molto importante, perché la Madonna chiese ai pastorelli di offrire la loro vita a Dio: “Questa è una chiamata alla conversione che non deve lasciare nessuno nell’indifferenza”.
Il delegato papale ha poi affermato che: “Nessuno può rimanere indifferente alla povertà estrema in un momento in cui l’umanità ha così tanti strumenti per combatterla”; ha quindi invitato tutti alla preghiera per la pace, perché “ognuno abbia il diritto alla dignità umana” e perché questo venga rispettato. “Pregare per la pace è un appello essenziale del messaggio di Fatima e il modo migliore per farlo è attraverso la meditazione e il rosario”, ha spiegato il porporato.
E ha ribadito la necessità che il mondo si impegni in spiritualità e collaborazione “tra le persone e tra i paesi”, ricordando le parole del Papa che ha presentato il Messaggio di Fatima come una “sintesi del Vangelo”, in cui si indica la via per risolvere i “problemi morali” dell’umanità. Sulla stessa scia, il cardinale ha invitato quindi a “promuovere la devozione mariana nella Chiesa cattolica “.
Alla cerimonia d’apertura, aperta con la celebrazione dei Vespri, è intervenuto pure il vescovo di Leiria, mons. António Marto, il quale ha rimarcato che la Fatima è la chiave per interpretare i segni dei tempi. “Guardando i segni dei tempi del XX secolo, Fatima è tra i più grandi e annuncia nel suo messaggio molti altri segni” ha detto il presule, considerando che “forse solo oggi”, dopo un secolo, è possibile la comprensione “più a fondo della verità e della portata di questo messaggio alla Chiesa e all’umanità”. Riguardo al Congresso Mariologico, mons. Marto ha spiegato che si tratta di”un contributo serio e prezioso per l’approfondimento del messaggio di Fatima con un look più sapiente”.
È seguito il saluto di padre Carlos Cabecinhas, rettore del Santuario di Fatima, che ha evidenziato come il Congresso intenda fare il punto “sugli studi scientifici per approfondire il messaggio di varie dimensioni” e riflettere “sulla realtà di questo messaggio”. Il Rettore ha ricordato che promuovere questo tipo di evento è anche una missione del Santuario, come quella di accogliere i pellegrini e di offrire loro l’esperienza del messaggio di Fatima. L’idea è quella di “preservare” le fonti del Messaggio di Fatima e promuoverne la conoscenza e la diffusione mediante studi adeguati.
Infine padre Vincenzo Battaglia, presidente della Pontificia Accademia Mariana internazionale (PAMI), ha spiegato che il Congresso è considerato il più importante momento di riflessione internazionale nel campo della mariologia, e per quanto riguarda il caso di Fatima. Durante l’evento, infine, sono stati presentati e discussi i risultati di uno studio rigoroso, critico e aggiornato in merito alla documentazione sulle apparizioni che hanno avuto luogo a Fatima.
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Le sessioni plenarie del congresso, sono trasmesse in lingua originale su www.fatima.pt
 

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ZENIT Staff

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