Daily meditation on the Gospel

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È lecito fare del bene?

Meditazione sulla Parola di Dio di lunedì 5 settembre 2016 – XXIII Settimana del Tempo Ordinario

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Lettura
Sia Paolo che Gesù denunciano delle situazioni “incancrenite”. Paolo, rivolgendosi alla comunità cristiana di Corinto, denuncia la presenza di situazioni immorali, che contrastano con ciò che quegli uomini e quelle donne sono diventati, avendo accolto Cristo Risorto nella loro vita. Gesù, invece, rivela la chiusura di scribi e farisei, invitandoli a scegliere tra l’osservanza del sabato e il poter fare del bene, per donare ad un uomo una vita piena e abbondante.
Meditazione
Non poter utilizzare la mano destra significa non riuscire a svolgere molti lavori, dover dipendere da altri in alcune situazioni, ma permette comunque di mantenere una certa autonomia, di prendersi cura di sé: è un limite con cui si può convivere. Quest’uomo è in sinagoga e ascolta l’insegnamento di Gesù. Oltre a lui, ci sono anche dei farisei e degli scribi che, però, non sono lì per ascoltare, ma per vedere se il Signore guarirà quell’uomo in giorno di sabato. Gli avversari di Gesù danno per scontato che egli si accorgerà di quell’uomo malato e si lascerà toccare da ciò che vedrà: sono lì pronti a coglierlo in fallo. L’aspetto interessante è che Gesù, pur conoscendo il loro piano, non si tira indietro, non fa finta di non vedere, ma accetta di mettere a rischio la propria vita, non solo per quell’uomo malato, ma anche per il bene dei suoi interlocutori. Anche se scribi e farisei hanno lo sguardo fisso su Gesù, egli si rivolge prima di tutto alle loro orecchie, invitandoli a lasciarsi provocare dalla situazione di bisogno che si trova sotto i loro occhi per riconoscere che, se è vero che non è mai lecito, né di sabato, né in altri giorni, fare del male o sopprimere una vita, invece è sempre lecito, quindi anche di sabato, non solo salvare una vita, ma anche fare del bene. Per Gesù, quel bene che è chiesto di rinviare di sabato per poter osservare il riposo sabatico, diventa necessario e preferibile, nel momento in cui permette di donare ad un uomo la pienezza della vita. Alla fine del racconto, è Gesù che volge il suo sguardo intorno mentre chiede all’uomo di stendere la sua mano. La mano dell’uomo è guarita e l’effetto che produce è l’apertura delle bocche di scribi e farisei, che discutono per decidere “cosa fare a Gesù”. Chiediamo al Signore la grazia di lasciarci ammaestrare dalla sua parola, perché ci insegni a guardare la realtà come la guarda lui, a lasciarci toccare da essa, e a parlare come parla lui.
Preghiera:
«Non dire al tuo prossimo: “Va’, ripassa, te lo darò domani”, se tu possiedi ciò che ti chiede» (Prv 3,28): chiedo al Signore la grazia della compassione.
Azione:
Cercherò di lasciarmi toccare dalle situazioni di bisogno che incontrerò, e sceglierò di fare del bene.
***
Meditazione a cura di Marzia Blarasin, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.

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ZENIT Staff

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