Michele Placido: “L’Infinito di Leopardi così in sintonia con la Laudato Si’…”

Il popolare attore e regista dice la sua su Papa Francesco e sull’ecologia. E definisce la “Mamma Roma” interpretata dalla Magnani una icona della Misericordia al cinema

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La poesia era ed è la sua grande passione, lo avvicina anche alla bellezza del Creato. Ce lo racconta Michele Placido, celebre attore e regista pugliese, un maestro delle arti espressive per quanti lo seguono fin da La Piovra (Raiuno,1984). Iniziando l’intervista Placido sorride ricordando i tempi della scuola a Foggia, durante i quali non amava molto dedicarsi allo studio ma ha sempre goduto della potenza dei versi dei grandi scrittori italiani. Oggi continua a recitare L’infinito di Giacomo Leopardi, per tutti coloro che lo cercano oltre il grande schermo, sui palcoscenici delle sere d’estate. Al maestro, allora, volutamente, non abbiamo chiesto volutamente dell’amatissima interpretazione televisiva di Padre Pio (Tra Cielo e Terra, 2001) ma del suo approccio umano con la Terra, quale casa comune, argomento della seconda enciclica di papa Francesco (Laudato Si’, 2015) e destinataria della Giornata mondiale di preghiera per il Creato, oggi celebrata in tutto il mondo.
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Nel suo impegno come artista, sente forte il richiamo del Papa per la custodia del Creato?
Assolutamente sì! È incredibile come la poesia del Leopardi sia in sintonia con le riflessioni del Pontefice. Nel crescendo emozionale dell’Infinito di Leopardi io colgo l’atteggiamento orante di chi oggi contempla la bellezza del creato. L’uomo che non rispetta la natura rischia di non rispettare gli altri e quindi nemmeno se stesso.
Il Giubileo della Misericordia interroga tutti sull’immagine e l’esperienza che abbiamo nel rapporto con questa Parola, che dalle labbra del Papa raggiunge anche i più lontani dalla fede. Se la misericordia fosse anche un volto del cinema italiano?
Penso allo straordinario ruolo di madre di Anna Magnani in Mamma Roma (P.P.Pasolini, 1962), questa donna del popolo, che ha misericordia per un figlio sperduto e sbandato, senza un avvenire. La protagonista è il volto della misericordia, perché racconta una forza che solo Dio può dare. Il volto della Magnani sembrava quello di una Madonna.
La sua generazione ha vissuto un dialogo tra un pubblico giovane e degli artisti maturi, soprattutto negli spazi teatrali e nelle sale cinematografiche. L’odierna tecnologia comunicativa annulla tutto ciò?
Di questo, non sono preoccupato perché ho sperimentato che la televisione, il tablet e lo smartphone mi permettono di confrontarmi con il pubblico su grandi temi.
Alessandro Gassman, Daniela Poggi, Sabrina Ferilli: sempre più attori italiani scendono al fianco dei cittadini per sensibilizzare la politica su temi sociali e umanitari. Cosa ne pensa?
Da Francesco Rosi e Marco Bellocchio, noi artisti italiani abbiamo imparato che il nostro impegno non termina con una pellicola di successo, ma comunichiamo tutto ciò che i cittadini vivono.
 

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Giuseppe Scarlato

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