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Con le lampade sempre accese

Meditazione della Parola di Dio di venerdì 26 Agosto 2016 – XXI Settimana del Tempo Ordinario

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Lettura
Ci è proposta la parabola cosiddetta “delle dieci vergini” con un insegnamento profondo sulla vigilanza. Non dobbiamo mai tralasciare di avere con noi l’olio che alimenta la lampada. La fede, la speranza e la carità cristiana costituiscono quest’olio, che permette di mantenere la lampada sempre accesa fino alla venuta del Signore. Una fede e un amore che appaiono spesso una stoltezza agli occhi del mondo, come afferma san Paolo nella sua lettera.
Meditazione
Diceva Madre Teresa di Calcutta: “Il giorno più bello? Oggi! L’ostacolo più grande? La paura. La radice di tutti i mali? L’egoismo. La soddisfazione più grande? Il compimento del proprio dovere. La cosa più bella del mondo? L’amore”. Una donna come Madre Teresa non si è assopita in una attesa inoperosa. Se la Chiesa ce la propone come santa, vuol dire che è stata una vera donna saggia e attiva nel compimento della sua missione, scrutando l’orizzonte del mondo. Impegnata a fondo nel riscatto dei più deboli, dinanzi al dilagare del problema dell’aborto, era arrivata persino a dire: “Non fate del male ai bambini! Dateli a me!”. La vita cristiana è un agone, una battaglia, un impegno e un percorso da realizzare giorno dopo giorno. Ma è anche un’avventura appassionante, come si può leggere nel testo di san Paolo di oggi: «Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani». Essere cristiano vuol dire partecipare alle contraddizioni e alle sorprese della sequela di Cristo, ma anche alle gioie immense e alla pace che solo Lui ci sa dare. Nel sacramento del Battesimo ascoltiamo le parole: “Ricevi la luce di Cristo”, mentre la candela del battezzato viene accesa dal cero pasquale e poi consegnata ai genitori e ai padrini. È il segno della luce che è donata nel Battesimo, la luce delle virtù teologali, della fede, della speranza e dell’amore cristiano, che indica la filiazione divina. Questa lampada ha bisogno di essere alimentata e protetta da ogni pericolo, perché porta in sé la virtualità per condurci fino al banchetto di nozze, immagine del convito che significa, nel linguaggio dei Vangeli, comunione e intimità gioiosa con il Signore. Ecco, allora, il bisogno di vivere con pienezza ogni giorno della nostra vita, con semplicità, ma centrati nel compimento della missione affidata, con tutte le nostre energie. Allora, il Signore ci troverà con l’olio pronto nel momento della chiamata.
Preghiera
«Vergine e Madre Maria, tu che, mossa dallo Spirito, hai accolto il Verbo della vita nella profondità della tua umile fede, totalmente donata all’Eterno, aiutaci a dire il nostro “sì” nell’urgenza, più imperiosa che mai, di far risuonare la Buona Notizia di Gesù» (Evangelii Gaudium).
Agire
Oggi cercherò di lavorare con diligenza e amore nel campo a me assegnato da Dio.

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ZENIT Staff

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