Daily meditation on the Gospel

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Cuori induriti e ostinati

Meditazione della Parola di Dio di mercoledì 18 gennaio 2017 –II Settimana del Tempo Ordinario, Feria

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Lettura
Nella sinagoga Gesù chiama in mezzo all’assemblea un uomo con la mano paralizzata, e pone direttamente ai presenti una domanda retorica: chiede se, in giorno di sabato, è lecito non solo salvare una vita in pericolo, ma semplicemente compiere un’opera buona. L’imbarazzo chiude la bocca agli avversari. Costoro mostrano ciò che covava nel loro cuore: l’ostilità al Maestro e l’ostinazione di fronte alla verità. La chiusura dei giudei non distoglie Gesù dal manifestare la potenza divina che guarisce e la misericordia verso una persona menomata nel corpo.
Meditazione
Ciò che impressiona, in questo episodio, è l’indurimento dei cuori e l’arroganza di chi pensa di essere dalla parte del giusto. Si può dire che gli oppositori di Gesù non ragionano più. Il loro spirito è come bloccato da una idea fissa: Gesù è un nemico, le sue spiegazioni contraddicono le loro interpretazioni della legge del sabato e, quindi, conviene eliminarlo, appoggiandosi anche al potere politico dei sostenitori di Erode Antipa, tetrarca della Galilea. Impressiona la spregiudicatezza di costoro, che usano le loro convinzioni religiose come strumento per decidere della sorte del Maestro: la religione ridotta ad arma per eliminare Gesù con metodi violenti. Purtroppo, è quanto si sta verificando anche oggi nel mondo, quando si trasformano i conflitti politici in guerre di religione e in nome di Dio si commettono atrocità. Gesù è profeta scomodo, annuncia con purezza e verità la parola che salva; egli non dà tregua all’iniquità, alla doppiezza, alla falsità. Eppure, il messaggio di Gesù è rivolto proprio a loro con l’intento di scuoterli, di farli riflettere. Cristo è rattristato nel vedere la parola e la Legge di Dio, date per il bene degli uomini, stravolte dall’ottusità dei destinatari e dalla durezza dei loro cuori. È doloroso vedere come quei cuori induriti, che non si convertono, scivolino verso il baratro e si alleino tra loro, decisi a trovare l’occasione per condannare a morte l’avversario. Il pericolo dell’ostinazione nell’errore e la ricerca di alleati nelle trame contro chi annuncia la verità si possono incontrare anche nel grembo della Chiesa e nel mondo d’oggi. La nostra testimonianza sarà quella di restare fedeli alla verità, ma conservando sempre l’amore durante le dispute e i conflitti in cui siamo implicati.
Preghiera:
“Signore, non si esalta il mio cuore né i miei occhi guardano in alto; non vado cercando cose grandi né meraviglie più alte di me. Io invece resto quieto e sereno: come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è in me l’anima mia. Israele attenda il Signore, da ora e per sempre” (Salmo 131).
Agire:
Portiamo la nostra testimonianza cristiana nello scenario quotidiano, dove il volto umano appare sfigurato dalla violenza fratricida, dalle guerre e dalle ingiustizie.
***
Meditazione del giorno a cura di mons. Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo emerito di Foggia – Bovino, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
 

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ZENIT Staff

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