Ben Sadok non aveva certo un carattere facile e accomodante. Aveva il brutto vizio di distruggere tutto ciò che di bello e buono gli capitava sotto mano. Un giorno, giunto in una verde oasi, notò la presenza di una palma piccola e graziosa. La trovo particolarmente antipatica per i suoi gusti. Senza pensarci due volte decise di umiliarla, incastrandole una grossa pietra tra i rami. Soddisfatto dell’opera, risalì sul cammello e riprese la via del deserto.
La piccola palma, sentendosi quel peso sulla testa, cercò di scrollarselo di dosso agitandosi vigorosamente. La pietra era talmente bene incagliata tra i rami che non voleva saperne di abbandonare l’insolita posizione. Passarono gli anni. Sotto il peso della pietra, la palma fu costretta ad affondare sempre di più le radici sul terreno. Con sua grande meraviglia, scese talmente in profondità da raggiungere la vena d’acqua dell’oasi. Irrorata da quell’acqua e dal sole, la piccola palma diventò un albero incantevole e maestoso.
Ripassò di lì un giorno lo scorbutico Ben Sadok con l’intenzione di deridere la palma dalla pietra in testa. La cercò tra le piante basse, ma non la trovò. Fece per tornarsene indietro deluso, quando una palma gigantesca, piegandosi, gli sbarrò la strada.
“Non mi riconosci, Ben Sadok?”, disse la palma, “grazie alla pietra di cui tu dispettosamente mi hai caricato, sono diventata quella palma grande e bella che tu ora vedi”.
Chiunque attenta alla tua vita, se lo perdoni amandolo, si trasforma in benefattore della vita vera, perché ti dona il respiro, la fisionomia di Dio: “Perdonate e sarete figli di Dio, assomiglierete al Padre che sta nei cieli”.
Ciao, da padre Andrea
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Fisionomia di Dio
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