Grand Ayatollah Naser Makarem Shirazi (Iran) - Commons Wikimedia

Iran. Grand Ayatollah scrive al Papa: "Leader religiosi respingano violenze in nome di Dio"

In una lettera, Makarem Shirazi plaude alle dichiarazioni di Francesco sull’islam e condanna le sette estremiste come “la peggior crisi del mondo”: “Il loro percorso finisce all’inferno!”

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“È assolutamente necessario che i leader religiosi del mondo prendano posizioni chiare e forti contro la violenza e la barbarie in qualsiasi parte del mondo, in particolare quando tali atti sono commessi in nome della religione”. In una lettera inviata a Papa Francesco, il Grand Ayatollah Naser Makarem Shirazi di Qom (Iran) va dritto al punto  di quella che considera “la peggiore crisi del mondo nell’era attuale”.

Ovvero il barbaro terrorismo perpetrato dagli uomini del sedicente Stato Islamico che dal 2014 sta divorando il Medio Oriente, in particolare Siria e Iraq, provocando un movimento migratorio senza precedenti. Queste sono “sette”, denuncia il dignitario iraniano nella missiva resa pubblica sul suo sito ufficiale, che non esita a definire come “gruppi Takfir” che per l’Islam è sinonimo di massima empietà.

Alla base della lettera c’è la volontà da parte dell’Ayatollah di complimentarsi personalmente con il Pontefice per le dichiarazioni sul volo di ritorno da Cracovia, in cui rifiutava qualsiasi identificazione tra Islam e terrorismo.

“A me non piace parlare di violenza islamica – aveva dichiarato il Papa in quell’occasione ai giornalisti presenti in aereo – perché tutti i giorni quando sfoglio i giornali vedo violenze, qui in Italia: c’è quello che uccide la fidanzata o la suocera, e questi sono violenti cattolici battezzati. Se parlassi di violenza islamica dovrei parlare anche di violenza cattolica? Gli islamici non sono tutti violenti. È come una macedonia, ci sono i violenti nelle religioni. Anche noi ne abbiamo e quando il fondamentalismo arriva a uccidere non è giusto identificare l’islam con la violenza”.

Parole, queste del Vescovo di Roma, che non gli hanno risparmiato una pioggia di polemiche, ma che secondo Naser Makarem Shirazi sono invece espressione “veramente ammirabile” di un atteggiamento “saggio e logico”. “Sono davvero felice di aver ascoltato i suoi commenti durante l’ultimo viaggio in Polonia in cui lei affermava che ‘l’Islam non è uguale al terrorismo’ e respingeva l’associazione tra violenza ed estremismo con qualsiasi religione divinamente inviata”, scrive nella lettera.

 

Bisogna dissociare la religione islamica “dalle azioni disumane e le atrocità dei gruppi Takfiri come Daesh”, ribadisce il Grand Ayatollah, ricordando al Papa la sua dura condanna contro “l’impietoso attaccato terroristico” di fine luglio alla Chiesa di Rouen, in Normandia, che ha visto “la morte crudele” del sacerdote 87enne Jaques Hamel, sgozzato mentre celebrava la Messa.

 

“Tutti gli studiosi del mondo islamico, così come la stragrande maggioranza dei musulmani considerano tutte le sette Takfiri al di fuori del cerchio dell’Islam”, aggiunge. “Consideriamo anche questi gruppi come la peggiore crisi del mondo nell’era attuale” e “abbiamo messo in guardia il mondo da questo grande pericolo per anni”.

 

Makarem Shirazi rileva anche che negli ultimi due anni sono stati diversi i congressi internazionali svoltisi nella città santa di Qom sui ‘pericoli per la deviazione dei movimenti Takfiri‘. Ad essi, scrive, “hanno preso parte numerose personalità islamiche di spicco e studiosi provenienti da 80 paesi diversi. Durante gli incontri, tutti gli studiosi musulmani hanno condannato all’unanimità qualsiasi forma di violenza, di terrorismo e l’uccisione di persone innocenti sotto il nome della religione, e hanno ribadito che tali azioni sono assolutamente denunciate dalle leggi islamiche”.

 

Ogni studioso, così come ogni fedele del vero Islam ha inoltre “messo in guardia tali spietate, ignoranti e criminali minoranze che il loro percorso finisce all’Inferno!”, afferma il Grand Ayatollah nella lettera. Di qui, un’altra dura denuncia contro le “arroganti” potenze internazionali che continuano a finanziare i terroristi e rifornirli di armi. “Senza dubbio i gruppi terroristici Takfiri sarebbero stati distrutti da tempo, se non fosse stato per il sostegno e l’aiuto che ricevono da alcune superpotenze corrotte”, dice il leader religioso.

 

“Tali atti barbarici – insiste – non hanno nulla a che fare con le religioni divinamente inviate e le loro varie scuole di pensiero. Piuttosto, essi provengono dai bassi obiettivi materialistici di alcune superpotenze corrotte che cercano solo di ottenere ricchezze illegittime. Fortunatamente – rileva l’Ayatollah – è stata sollevata la consapevolezza del pubblico riguardo ad estremisti e gruppi terroristici, e possiamo essere fiduciosi che tali azioni finalmente giungeranno al termine”.

 

In conclusione, Naser Makarem Shirazi si congeda dal Papa assicurando di pregare “Dio Onnipotente per il vostro successo nel diffondere la bontà, la pace e la spiritualità nel mondo”.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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