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Andate anche voi nella mia vigna!

Meditazione quotidiana della Parola di Dio – Mt 20, 1-16

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Lettura
Attraverso il profeta Ezechièle, Dio condanna i pastori posti alla guida del suo popolo, perché essi pascono se stessi. Promette che pascerà in persona il suo gregge e lo farà in modo eccelso nella persona di Gesù Cristo, il buon Pastore, che darà la vita per le sue pecorelle. Dio è anche come un padrone di casa che esce a prendere lavoratori per la sua vigna. L’insegnamento della parabola di Gesù è profondo: Dio ci invita a collaborare con Lui nell’opera della salvezza universale e a farlo con umiltà, con semplicità, senza invidie.
Meditazione
Questa bellissima parabola ci aiuta ad approfondire il mistero del “Regno dei cieli”, come lo chiama Gesù, e della nostra partecipazione in esso. Emerge la saggezza e la bontà del padrone della vigna, che non si stanca di cercare lavoratori che possano portare avanti il lavoro. C’è dietro tutta la profondità del “racconto delle origini”, nel libro della Genesi, con l’invito del Creatore a collaborare all’opera della creazione.
E c’è pure l’invito a collaborare all’opera della Redenzione e della santificazione delle anime, valorizzando l’apporto di ognuno dei lavoratori, non importando l’ora della chiamata, ma la disponibilità a rispondere subito e ad impegnarsi. Da questa parabola, nel 1988, venne preso il quadro di riferimento per il documento emanato dal Sinodo sulla “Vocazione e missione dei laici nella Chiesa e nel mondo”.
Esso diceva: «L’appello del Signore Gesù “Andate anche voi nella mia vigna” non cessa di risuonare da quel lontano giorno nel corso della storia: è rivolto a ogni uomo che viene in questo mondo. Ai nostri tempi, nella rinnovata effusione dello Spirito pentecostale avvenuta con il Concilio Vaticano II, la Chiesa ha maturato una più viva coscienza della sua natura missionaria e ha riascoltato la voce del suo Signore che la manda nel mondo come “sacramento universale di salvezza”. Andate anche voi. 
La chiamata non riguarda soltanto i Pastori, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, ma si estende a tutti: anche i fedeli laici sono personalmente chiamati dal Signore, dal quale ricevono una missione per la Chiesa e per il mondo. Lo ricorda san Gregorio Magno che, predicando al popolo, così commenta la parabola degli operai della vigna: “Guardate al vostro modo di vivere, fratelli carissimi, e verificate se siete già operai del Signore. Ciascuno valuti quello che fa e consideri se lavora nella vigna del Signore”» (Christifideles laici, n. 2).
Preghiera:
«Donaci, o Padre, di non avere nulla di più caro del tuo Figlio, che rivela al mondo il mistero del tuo amore. Colmaci del tuo Spirito perché lo annunziamo ai fratelli con la fede e con le opere» (dalla Liturgia).
Agire:
Con l’aiuto di Dio mi impegnerò a lavorare, secondo le mie possibilità, nella vigna del Signore in questo giorno, per fare in modo che il Regno dei cieli si viva già in questo mondo.
Meditazione a cura di Padre Paolo Cerquitella, L.C., tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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