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Chi è padrone della mia vigna?

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 21,33-43.45

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Lettura
I sommi sacerdoti e gli anziani avevano posto una domanda a Gesù mentre si trovava nel tempio, a Gerusalemme. I Vangeli Sinottici raccontano la riposta del Signore, risposta che ritroviamo in diversi brani del Vangelo. In uno di questi, quello di Matteo, Gesù spiega – attraverso la parabola – che la vigna sarà tolta a coloro che la coltivano, cioè ai sommi sacerdoti e agli anziani, e sarà data ad altri, i quali porteranno i frutti al proprietario.
Meditazione
Come togliere il potere a qualcuno o qualcosa? Quando il coniuge, il genitore o i figli non ci danno ascolto, perché in tv c’è un bel film, spegniamo semplicemente il televisore, sicuri di avere poi, tutta l’attenzione che richiediamo. Facciamo similmente con i computer e non di rado ci viene voglia di “togliere di mezzo” anche altre cose che ci sottraggono tempo e comportano fatica. In molti, per esempio, ogni tanto pensiamo a quanto sarebbe bello non dover lavorare! Se siamo veri credenti, Dio è al primo posto tra i nostri interessi e ha la nostra massima attenzione. Dobbiamo prendere coscienza del fatto che c’è chi, approfittando della nostra buona fede, voglia occupare quel primo posto, facendo di tutto per sostituirsi a Dio, per “toglierlo di mezzo”. Così fanno talvolta anche alcuni rappresentanti della nostra fede, che tentano di focalizzare la nostra attenzione su di loro, o su attività che poco o niente hanno a che fare con la fede. Forse nessuno in quel momento si rende conto che sta uccidendo Dio nell’altro. Vuole solo l’attenzione per sé. Anche i contadini nella parabola non pensavano di uccidere Dio, ma solo l’erede del padrone della vigna. Dicevano, infatti: «Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!». Non tengono conto però che non sono proprietari. Come non sono “proprietari” assoluti del nostro tempo e della nostra vita i nostri coniugi, figli, genitori. Non lo sono né il lavoro, né le associazioni e gli hobby. Dio ci ha dato tutto, è lui il proprietario della nostra vigna. Stiamo attenti a non “uccidere” chi ci fa notare che sbagliamo, né Dio stesso in noi.
Preghiera
Abbiamo tentato di liberarci di te, Signore, tante volte. Ma tu sei risorto. Sei più forte dei nostri tentativi di diventare padroni di tutto. Ci offri una casa solida, una casa accogliente. Ne sei la pietra d’angolo. Aiutaci a lavorare e vivere per te, in te, con te. Ne guadagneremmo molto: non ultima la vita eterna.
Agire
Chi si prende il nostro tempo, le nostre forze? Chi vuole tutta la nostra attenzione? Se la prima risposta non è “Dio”, lo stiamo sostituendo. E mancherà poco per cacciarlo del tutto dalla nostra vita. Riflettiamo su chi e cosa è più importante nella nostra vita.
Meditazione del giorno a cura di Alexandra von Teuffenbach, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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