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Una cosa sola perché il mondo creda

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Gv 17,20-26

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Lettura
Gesù allarga lo sguardo, nello spazio e nel tempo, mettendo nella preghiera tutti coloro che crederanno, meglio dire: che si lasceranno sedurre dal Vangelo. L’unità per la quale Gesù prega non si riduce all’adesione unanime, essa piuttosto procede dal coinvolgimento totale di ciascuno nell’amore del Padre, presente e sempre intatto dalla Creazione del mondo e finalmente rivelato in Gesù Figlio.
Meditazione
Gesù possiede una grande chiarezza anche per la definizione del “fine” di ciascun uomo, come dei mezzi per raggiungerlo. È un’altra certezza che per noi deve tradursi in forte presa di coscienza. Non è concesso avere tentennamenti su un aspetto così centrale e sostanziale. Occorre esercitarsi continuamente nella meditazione del fine e nella laboriosa ricerca dei mezzi per giungervi. Il fine è Dio, certamente, il suo servizio e la sua lode, in unione a tutti coloro che incontriamo nel cammino. Due realtà ci sostengono, esse esistono da prima della Creazione: l’amore del Padre per il Figlio, rivelato in Gesù e riversato sugli uomini, la gloria che il Figlio ha ricevuto dal Padre, promessa agli uditori della Parola. Grazie a queste due realtà precedenti la fondazione del mondo, il creato, pur contaminato dal peccato, continua a essere bello e buono. C’è un “però”! La bontà e la bellezza sostanziale di quello che siamo e che raggiungiamo nell’orizzonte dell’esistenza sono importanti ma non sufficienti alla nostra santificazione. Per questo occorre un dono ulteriore, nuovo, inaugurato nella storia da Dio, e cioè il dono dell’Alleanza, senza il quale nessuno sforzo umano potrà mai vincere l’ingiustizia seminata dal peccato e guarire il cuore. Solo la comunione con cui Gesù si pone a disposizione di ogni uomo può permettere a Dio di raggiungere il cuore di ciascuno, e così tradurre il dono dell’Alleanza in esistenza concreta. L’unità di tutti gli uomini con Dio non è una pia intenzione di devoti e credenti, non è un progetto umano, bensì teologico-cristologico; solo l’ascolto quotidiano e obbediente della Parola di Gesù, che risuona nella Chiesa, può condurre menti e cuori a valutare con attenzione ciò che permette il raggiungimento del fine, senza cedere alla propria volontà, né alla tendenza a servirci a nostro vantaggio di uomini e di cose.
Preghiera
Maria, Rosa mystica! O Maria, della rosa tu condividi la purezza, la bellezza, la fragranza, la delicatezza, ma anche le spine dolorose. Conduci anche noi, attraverso la passione e la morte di Gesù, alla sua risurrezione per essere aggiunti anche noi, piccoli fiori di campo, allo splendore del Cielo.
Agire
A imitazione di Maria “benedetta fra le donne”, benedirò il Signore in tutto e per tutto, nella certezza che la sua benevolenza santifica ogni persona, ogni cosa.
Meditazione del giorno a cura di don Marco Simbola, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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