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La regola d’oro

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 7,7-12

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Lettura
Il brano del Vangelo di Matteo che ascoltiamo oggi è estratto da una serie di pericopi che l’Evangelista sembra aver raccolto di proposito. Sono tutte indirizzate alla comunità di fratelli, e aiutano a comprendere come vivere al meglio in questa comunità. Si parla anche della preghiera, considerata come un rivolgersi con fiducia al Signore che è un Padre buono.
Meditazione
Gesù e Hillel il Vecchio, uno dei più importanti rabbini dell’epoca di Gesù, morto nell’anno 7 d.C., non si sono mai conosciuti, eppure di Hillel si riporta la frase che ritroviamo nella pericope del Vangelo di oggi: «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti». Hillel fu un maestro paziente e di grande bontà che insegnava l’amore per il prossimo. Aveva molti discepoli. Si narra che gli venne chiesto da un non ebreo se potesse riassumere tutta la Torah stando in piedi su una gamba. Se vi fosse riuscito, egli si sarebbe convertito all’ebraismo.  Hillel rispose «Ciò che non è buono per te non lo fare al tuo prossimo. Il resto è commento. Vai e studia (la Torah)». Tra Hillel e Gesù sembra esserci poca differenza, se non per il punto di vista: Hillel esprime il comandamento al negativo: “quello che non è buono per te, non lo fare al prossimo”, Gesù invece presenta lo stesso insegnamento ma in una formulazione positiva: “quello che volete che gli uomini facciano a voi, voi fatelo a loro”. Ma quella tra “non far danno” e “aiutare” il prossimo è la differenza decisiva. Sono proprio la novità e la diversità del messaggio di Gesù, che dovrebbero essere visibili nelle nostre comunità. Non solo non arrecare danno, ma cercare attivamente il bene dell’altro. Troppo raramente questo versetto del Vangelo di oggi risuona nella nostra mente. Altrimenti molte cose sarebbero già cambiate. Quando preghiamo con fiducia il Signore, come ci chiede il Vangelo di oggi, fermiamoci anche a riflettere. Chiediamo a Dio che qualcuno sia più gentile con noi? Chiediamo che qualcuno ci aiuti? Chiediamo a Dio di non essere più soli? Gesù ci ha detto cosa possiamo fare: provare noi a essere con gli altri così come vorremmo che gli altri fossero con noi. Dio non è assente, ma farà in modo che, donando, riceviamo molto più di quanto possiamo immaginare.
Preghiera
«Maestro, fa’ ch’io non cerchi tanto: di essere consolato, quanto di consolare, di essere compreso, quanto di comprendere, di essere amato, quanto di amare. Poiché è donando che si riceve, perdonando che si è perdonati, morendo che si risuscita alla Vita» (san Francesco d’Assisi).
Agire
Oggi faccio qualcosa che vorrei tanto fosse fatto a me!
Meditazione del giorno a cura di Alexandra von Teuffenbach, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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