Alla ricerca della santità di fra Tommaso da Celano

La figura e le opere di Fra Tommaso da Celano, autore della prima biografia di  San Francesco d’Assisi sono stati al centro di un convegno internazionale che si è svolto al Seraphicum a Roma

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Promosso dalla Pontificia Facoltà teologica “San Bonaventura” si è svolto venerdì scorso al Seraphicum il convegno internazionale “Tommaso da Celano – Agiografo di san Francesco”.
L’obiettivo era quello di far conoscere e approfondire le opere di Tommaso da Celano cercando di rilanciare la causa di beatificazione dello stesso.
Secondo gli organizzatori l’incontro ha voluto coniugare da una parte le ricerche degli studiosi sul francescanesimo delle origini e sulla figura del primo biografo di san Francesco e dall’altra la diffusa devozione al frate abruzzese.
La vitalità della devozione è stata manifestata dalle diverse centinaia di cittadini marsicani presenti al convegno, con rappresentanti del clero locale e delle istituzioni, provenienti in particolare da Celano, da San Giovanni in Val dei Varri dove il celanese trascorse gli ultimi anni e morì nel 1260.
Presente anche una delegazione da Tagliacozzo che ne custodisce il corpo e da Castelvecchio Subequo dove è ancora particolarmente vivo il ricordo.
Al centro della giornata di studio, moderata da fra Luciano Bertazzo (OFMConv), il testo “La Vita ritrovata del beatissimo Francesco” (Edizioni Biblioteca Francescana, Milano 2015) di cui ha parlato diffusamente il professor Jacques Dalarun, autore del ritrovamento del manoscritto.
Gli aspetti scientifici sono stati sottolineati da Filippo Sedda, studioso di francescanesimo che ha approfondito gli elementi inerenti il dibattito storiografico dal medioevo all’alba del XXI secolo; da don Felice Accrocca, docente di Storia del Francescanesimo alla Gregoriana, che ha messo in evidenza l’immagine di Francesco negli scritti del suo primo biografo. E ancora da fra Marco Guida (OFM) che ha affrontato un altro appassionante aspetto dell’opera di Tommaso: la figura di Chiara e della comunità di San Damiano.
Nel messaggio indirizzato al convegno dal vescovo di Avezzano, monsignor Pietro Santoro e letto da don Ennio Grossi è stato sottolineato la grandezza delle opere di fra Tommaso e “non meno l’opera grande della sua vita”.
Il Vescovo ha fatto riferimento alle ricerche e agli studi, capaci di apportare nuovi elementi e ulteriori chiavi di lettura, insieme a quella della devozione popolare che incide anch’essa nel riconoscimento della santità.
Della devozione nei secoli, verso la figura di Tommaso, ha parlato fra Emil Kumka (OFMConv), docente di Francescanesimo al Seraphicum che ha evidenziato come nel tempo si sia mantenuto forte questo culto sia a livello personale che pubblico.
Il professor Giuseppe Casarin, biblista e collaboratore della Postulazione dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali ha spiegato che il processo per giungere agli onori degli altari è piuttosto complesso, trattandosi di un personaggio appartenente alla storia, una soluzione potrebbe essere quella della beatificazione equipollente che rappresenterebbe però una via a carattere straordinario.
Tanto più che nelle opere di Tommaso da Celano è estremamente difficile rinvenire aspetti autobiografici, segno della sua marcata umiltà che lo fa porre deliberatamente all’ombra di Francesco, con la volontà, piuttosto, di illuminare sempre il padre serafico.
D’altra parte, come ha sottolineato il professor Dalarun, l’umiltà è una delle principali virtù di Tommaso, assieme alla semplicità di espressione, pur essendo un letterato di grande spessore, e ancora alla fedeltà incessante a Francesco e al suo messaggio, tutte virtù incarnate ad altissimo livello.
Piena soddisfazione è stata espressa dal Preside della Facoltà, fra Domenico Paoletti, secondo cui: ” In attesa degli atti, che verranno pubblicati quanto prima per consegnare a un pubblico ancora più vasto e agli studiosi la ricchezza e gli approfondimenti degli interventi presentati e discussi al convegno, credo che siano emersi aspetti di grande rilevanza”.
Paoletti ha aggiunto che: “Si è potuto constatare come innanzitutto l’agiografia è teologia, Tommaso è emerso come un uomo umile che vuole che Francesco sia lodato e ammirato, un po’ come Giovanni Battista nei confronti di Gesù, tanto che ha fatto tutto il possibile perché la sua stessa vita rimanesse in ombra. Ovviamente la ricerca deve continuare, per non fermarsi alla figura di agiografo di san Francesco, bensì per rintracciare ancora elementi che portino a conoscerne la santità della vita”.
A questo proposito, l’amministrazione comunale di Celano ha annunciato la decisione di sostenere la ricerca sulla santità di Tommaso attraverso l’istituzione di una borsa di studio che favorirà nuove ricerche sul frate celanese.
 

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ZENIT Staff

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