Salvato alla morte da un gruppo di cristiani quasi ottant’anni fa, mosso dalla gratitudine, George Weidenfeld sta aiutando i cristiani del Medio Oriente a fuggire dall’Isis.
Weindenfeld è un ebreo sopravvissuto all’Olocausto, oggi 96enne, che nel 1938, dopo l’annessione dell’Austria da parte della Germania nazista, riparò in Gran Bretagna, accolto dalla Fratellanza di Plymouth e dai Quaccheri, che gli offrirono cibo e ospitalità.
Giunto oltremanica appena 18enne, con pochi scellini in tasca, ha saputo rifarsi una vita, diventando dopo pochi anni giornalista e commentatore radiofonico alla BBC. Ha poi fondato la casa editrice Weidenfeld and Nicholson e nel 1976 è stato nominato membro della Camera dei Lord.
Recentemente Weidenfeld ha costituito l’Havens Fund, con lo scopo di aiutare 150 cristiani siriani fuggiti in Polonia circa un mese fa. Il fondo aiuta 2000 rifugiati ed offre loro almeno 12-18 mesi di assistenza gratuita.
“Ho un debito da saldare e lo condivido con numerosi giovani che erano con me nel Kindesterstransport”, ha raccontato il filantropo al Times of London.
Il Kindesterstransport era il nome dato dai tedeschi ai convogli di bambini ebrei, organizzato dai loro stessi genitori e da rappresentanti non-ebrei (religiosi e secolari) per aiutarli a fuggire dall’Olocausto.
“Fu un’operazione molto nobile – ha sottolineato Weidenfeld – e noi ebrei dovremmo essere grati e fare qualcosa per i cristiani in pericolo”.