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L’anno nuovo in poesia

Un bilancio di fine d’anno e un concorso letterario di ZENIT che prenderà il via nel 2016

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Ogni volta che un anno volge al termine viene naturale fare un bilancio. Che costituisce il punto d’ancoraggio da cui spiccare il volo verso l’anno nuovo. E dare al tradizionale brindisi di Capodanno un significato augurale di condivisione e speranza.
Per noi di ZENIT è stato certamente un anno positivo. Questo non vuol dire che sia stato privo di difficoltà (l’attuale contingenza storico-sociale mette tutti a dura prova) ma a ben vedere sono state proprio le difficoltà che ci hanno dato – ancora una volta – la testimonianza del mondo di bene, di sensibilità, di tenerezza che l’umanità produce quotidianamente. E che costituisce la conferma, per chi ha fede, del destino di grazia che Dio ha voluto per l’uomo.
Su questi temi – sensibilità, bontà, fede, tenerezza – siamo tornati ripetutamente, declinandoli secondo angoli visuali diversi. Citando le parole del Santo Padre, ad esempio, oppure riflettendo sulle meditazioni quotidiane, esaltando il coraggio delle missioni e l’impegno del volontariato… e naturalmente parlando di poesia!
La poesia ha costituito uno dei fili conduttori della sezione Cultura e Società, che abbiamo “srotolato” in modo continuativo durante tutto l’arco dell’anno, spinti anche dal sostegno e dalla passione dei nostri lettori, molti dei quali si sono rivelati ottimi poeti.
Proviamo a sintetizzare in poche battute questo percorso, chiedendo, a priori, perdono se ci sfugge qualche dettaglio.
In primo luogo abbiamo pubblicato gli scritti inediti dei lettori dei ZENIT: autori di poesia che hanno coltivato l’ars poetandi a livello amatoriale, che magari non hanno mai realizzato un libro e, purtuttavia, si dimostrano dotati di una notevole tecnica espressiva.
Un particolare risalto l’abbiamo dato alla poesia cristiana contemporanea, che conferma come anche nel nostro tempo, tristemente assediato dalla logica della secolarizzazione, continui ad esistere un umanesimo cristiano capace di produrre significative espressioni d’arte e cultura. Nei versi di Rosario Giuffrè, Sergio Zavoli, Maurizio Soldini abbiamo individuato i nuovi segni di una rinascente poetica della fede.
Abbiamo citato i grandi poeti d’ispirazione religiosa, ormai storicizzati e consegnati alla storia della letteratura, eppure non sempre ricordati dalla critica con un’attenzione degna del loro valore: David Maria Turoldo, Clemente Rebora, Cristina Campo, Nedda Falzolgher…
Abbiamo celebrato la poesia mistica attraverso i secoli – da suor Francesca Farnese a San Giovanni della Croce – che contiene in sé quel senso di metafisica identificazione col tutto che costituisce il fondamento delle esperienze trascendentali.
Abbiamo scritto della poesia della preghiera – da Giuseppe Ungaretti a Gherardo Del Colle – dove il mistero della parola poetica si fa ansia di verità e strumento di rigenerazione spirituale.
Abbiamo parlato della poesia del mare e delle stagioni, della pace e della conoscenza, dell’ambiente e dell’infanzia… ricordando, nel contempo, giganti della fede come Giovanni Paolo II e Madre Teresa. La gamma delle emozioni suscitate da queste opere in versi risulta quasi illimitata…
E in conclusione… un progetto letterario che ha riscosso l’adesione convinta di tutta la redazione. Un Premio di poesia! Un Premio che non vuol essere un confronto competitivo fra talenti, ma piuttosto un momento fruttuoso d’incontro fra cultori della parola poetica. Per far emergere il più possibile, attraverso il “potere arcano dei suoni e delle parole” (così come scriveva Giovanni Paolo II nella Lettera agli artisti), il valore della poesia come linguaggio dell’anima.
Il linguaggio dell’anima sarà appunto il titolo del Premio, che si avvarrà di una “location” di prestigio – il Narnia Festival (www.narniafestival.it) diretto da Cristiana Pegoraro – e di una Giuria di alto profilo culturale, composta dalla stessa Pegoraro, pianista di fama internazionale e poeta; Antonio Gaspari, direttore di ZENIT; Pamela Villoresi, grande interprete di poesia; Enrico Vanzina, celebre sceneggiatore e scrittore; Rosario Giuffrè, membro della Commissione diocesana per l’arte sacra e poeta, Alessandro Rivali, editor e poeta; Roberto Bignoli, cantautore ed interprete della sigla mondiale di Radio Maria; Paolo Gulisano, autorità nel campo della letteratura fantasy.
Basta così! Per il momento preferiamo non anticipare altro. Volevamo soltanto condividere con voi il senso e il significato di questa iniziativa, precisando che il bando di concorso, con le relative modalità di partecipazione, sarà pubblicato su ZENIT ai primi dell’anno.
E per farci gli auguri in poesia, cediamo la parola a un grande poeta dell’infanzia, capace di captare come pochi la purezza quasi infantile dell’espressione poetica. La poesia s’intitola L’anno nuovo e ne è autore Gianni Rodari. La dedichiamo ai nostri lettori e ai nostri poeti ringraziandoli per averci seguito nel corso di tutto il 2015. E ringraziandoli, fin d’ora, per l’attenzione che vorranno dedicarci nel 2016.
 
L’ANNO NUOVO
 
di Gianni Rodari
 
Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.
 
***
 
I poeti interessati a pubblicare le loro opere nella rubrica di poesia di ZENIT, possono inviare i testi all’indirizzo email: poesia@zenit.org
I testi dovranno essere accompagnati dai dati personali dell’autore (nome, cognome, data di nascita, città di residenza) e da una breve nota biografica.
Le opere da pubblicare saranno scelte a cura della Redazione, privilegiando la qualità espressiva e la coerenza con la linea editoriale della testata.
Inviando le loro opere alla Redazione di Zenit, gli autori acconsentono implicitamente alla pubblicazione sulla testata senza nulla a pretendere a titolo di diritto d’autore.
Qualora i componimenti poetici fossero troppo lunghi per l’integrale pubblicazione, ZENIT si riserva di pubblicarne un estratto.

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Massimo Nardi

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