Daily meditation on the Gospel

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Sole che sorge dall’alto

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Lc 1,67-79

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Lettura

Quest’ultima liturgia della Parola prima di Natale ci fa ascoltare il Cantico di Zaccarìa, con cui la Chiesa, nella preghiera delle Lodi, inizia ogni nuovo giorno. Zaccarìa canta ciò a cui all’inizio non aveva creduto e che invece si è davvero realizzato nella sua vita. Annuncia la fedeltà e la potenza di un Dio che ha cura del suo popolo e lo salva, rendendo lui, uomo debole e incredulo, padre di colui che preparerà le strade al Salvatore. Il Natale è il segno della fiducia che ogni anno Dio rinnova a ogni uomo.

Meditazione

Zaccarìa profetizza, lui che stato reso muto dal Signore fino alla nascita del suo bambino. Non aveva creduto alle parole dell’angelo, all’Onnipotenza di Colui che gli faceva una promessa di paternità. Ma ora è cambiato: l’incontro con la fedeltà di Dio cambia la direzione della vita e lo sguardo sulle cose. Le sue parole sono quasi una nenia al suo bambino. È bello che un padre insegni al figlio ciò che è importante, è la sua eredità. Dopo la crisi, Dio lo ha reso capace di riconoscere le meraviglie che ha compiuto e che sta compiendo per la salvezza del suo popolo. Con questo cantico, Zaccarìa invita anche noi a guardare le cose con lo sguardo di Dio, e ci apre alla gratitudine per quanto compie per noi e attorno a noi. Egli ora ha capito qual è il suo posto e gode per la misericordia e la presenza di Dio. Vede non solo la missione a cui è chiamato suo figlio, ma anche quella di Colui che “verrà a visitarci dall’alto come un sole che sorge”. Ma il sole non sorge dal basso? È la novità di Dio che investe la nostra vita e la riempie di sfumature inedite. Egli è l’unico che può far sorgere un sole dall’alto anche nei nostri giorni grigi e faticosi. Zaccarìa chiude la sua lode proprio parlando di gente che non ha luce, che si trova nell’ombra della morte. Quante persone in questo giorno si trovano nell’angoscia e sentono su di loro la cappa opprimente delle loro preoccupazioni? Quanti sono nel peccato, oppure sono oppressi dal male? Ebbene, la nascita che questo Cantico annuncia è per tutti loro! Ma qual è il luogo in cui sorgerà questo sole? L’unico “luogo” in cui, in questa Santa Notte, Gesù chiede di nascere è il nostro cuore.

Preghiera

«Dio mio, fa’ ch’io ricordi per ringraziarti e ch’io confessi gli atti della tua misericordia nei miei riguardi. Le mie ossa s’impregnino del tuo amore e dicano: “Signore, chi simile a te? Hai spezzato i miei lacci, ti offrirò un sacrificio di lode”. Come li hai spezzati, ora narrerò, e diranno tutti coloro che ti adorano, all’udirmi: “Benedetto il Signore in cielo e in terra; grande e mirabile il suo nome”» (sant’Agostino, Confessioni, VIII,1).

Agire

Durante quest’ultimo giorno di attesa, chiedo al Signore il dono dello Spirito Santo, affinché possa vedere le meraviglie con cui il Signore ogni giorno benedice e arricchisce la mia vita.

Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane – Comunità dei Quattro Santi Coronati di Roma, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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