Presentation of the project L’ALTrA cucina… un pranzo d’amore

Press office Rinnovamento nello Spirito Santo -

A Natale un pranzo d’amore

Prison Fellowship Italia, in collaborazione con il Rinnovamento nello Spirito Santo, rilancia il progetto L’ALTrA cucina, a servizio dei detenuti

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“Amo tanto andare in carcere, ma non che mi portino in galera! Ogni volta che io entro in un carcere, domando a me stesso: ‘Perché loro e io no?’. E lì sento la salvezza di Gesù Cristo, l’amore di Gesù Cristo per me. Perché è Lui che mi ha salvato. Io non sono meno peccatore di loro, ma il Signore mi ha preso per mano. Anche questo lo sento. E quando vado in carcere sono felice”.
Con queste bellissime parole pronunciate dal Santo Padre, lo scorso 15 novembre, in occasione della sua visita presso la Chiesa Evangelica Luterana in Roma, ieri sera si è dato inizio alla presentazione del progetto L’ALTrA cucina… un pranzo d’amore.
Iniziativa che si ripete per la seconda volta dopo la prima esperienza del 24 dicembre 2014 e che è pronta a compiere gesti di amore e di condivisione. Domani, 23 dicembre, presso le carceri di Rebibbia e Casal del Marmo in Roma, di Opera a Milano, di Sant’Anna a Modena e di Pagliarelli a Palermo.
La principale missione di questo progetto, frutto della collaborazione fra il Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) e Prison Fellowship Italia Onlus (PFIt), consiste nell’offrire a centinaia di detenuti e detenute il pranzo natalizio preparato e firmato da chef stellati come Heinz Beck (per la Casa Circondariale femminile di Rebibbia) e Filippo La Mantia  (per l’Opera a Milano), affiancato dalla compagnia di testimonial d’eccezione del mondo dello spettacolo, della musica, del cinema e del teatro.
In un momento storico segnato della disperazione, dalla crisi e dalla sofferenza, essere misericordiosi e portatori di fede come ci sta insegnando  l’anno giubilare voluto da papa Francesco, è fondamentale al fine di diventare messaggeri di gioia e amore fra i carcerati come ha sottolineato Salvatore Martinez, Presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo.
“In un tempo che esalta le diversità e che spesso non riesce ad armonizzarle o a riconciliarle, così che poi finiscono con l’essere mortificate o con l’entrare in conflitto, noi e tanti amici vogliamo essere “diversamente misericordiosi”, ritrovando “il gusto”, “il sapore” di essere veramente uomini e donne incarnati tra le pieghe dolorose di questo nostro tempo”, ha sottolineato Salvatore Martinez nel suo intervento.
“Ecco perché riteniamo che i poveri hanno il segreto della speranza, specie nei tempi di maggiore crisi – ha aggiunto Martinez -. Perché rispetto ai ricchi, che sanno solo disperare, i poveri ci insegnano a sperare: non avendo nulla possono solo dare se stessi e non le cose o gli avanzi”.
“I poveri ci insegnano a dipendere da Dio e a ritrovare la fiducia nell’altro. Ecco allora un’altra cucina; un altro spettacolo; un altro modo di mettere i primi a servizio degli ultimi, facendoli incontrare e gioire insieme, senza riserve, senza limiti alla generosità e alla creatività umana”, ha poi proseguito il Presidente del RnS.
Si tratta di un nuovo modo di fare opere di misericordia, con la volontà di trascorre un Natale fraterno voluto sia, dal RnS, sia da PFIt, che punta non solo, ad assistere le persone in carcere, affinché possano superare i danni causati dai gesti di criminalità ma anche a riflettere sul loro comportamento assunto in passato e sulle conseguenti responsabilità, incontrando le loro vittime e trasformando così le catene in una giustizia riparativa, curando le ferite emotive delle vittime e dei detenuti.
Gesto di umanità e di generosità, altrettanto sentito dallo chef di fama mondiale Heinz Beck che, durante il suo intervento, ha sottolineato quanto “sia importante fare qualcosa per i detenuti soprattutto nel momento prenatalizio perché è il tempo di condividere il bene che hai con gli altri. Dare quello che mi è stato dato alla collettività è sempre stato un obiettivo molto importante per me”.
Pensiero condiviso anche dalla conduttrice televisiva Francesca Fialdini, già testimonial della prima edizione del 2014, la quale, nell’introdurre e presentare nuovamente quest’iniziativa, ha espresso la sua gioia nel poter poter provare per la seconda volta il piacere di sentirsi sorella per i carcerati, scoprendo contemporaneamente qualcosa in più di se stessa, amplificando il significato di condivisione e aiuto.
L’ALTrA cucina… per un pranzo d’amore si traduce in un’esperienza alternativa d’inserimento nella realtà carceraria e di reinserimento nella società per il carcerato, ricreando la vera atmosfera natalizia fatta di amore e di misericordia per “esprimere il comportamento di Dio verso il peccatore, offrendogli un’ulteriore possibilità per ravvedersi, convertirsi e credere” (Misericordiae Vultus, 20-21).

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Maria Anastasia Leorato

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