Notevoli progressi sono stati compiuti dalla Santa Sede nella costruzione di un assetto istituzionale e normativo per la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo che è adeguato e funzionante. Lo comunica una nota della Sala Stampa vaticana in risposta a Moneyval, organismo del Consiglio d’Europa, che ha pubblicato il secondo rapporto sui progressi fatti nell’adempiere alle raccomandazioni del 2012 nei confronti del Vaticano.
Si legge nel comunicato che “per quanto riguarda l’Ufficio del Promotore di Giustizia le indagini sono complesse dal punto di vista tecnico e richiedono un’accurata analisi. Esse hanno un forte aspetto internazionale o transnazionale, coinvolgendo reati commessi fuori del territorio vaticano e persone che si trovano fuori del Vaticano” (cf. p. 18).
Si fa presente che la Santa Sede ha stabilito una rete internazionale che le consente di collaborare attivamente con altri Stati in questi casi, sia a livello dell’Aif (Autorità di informazione finanziaria) che a livello dei tribunali. Le informazioni e le statistiche contenute nel Rapporto lo dimostrano bene. Il Tribunale vaticano ha chiesto e ricevuto l’assistenza giudiziale reciproca (rogatorie) di altri Stati. Il Rapporto conferma che l’assistenza giudiziaria reciproca è utilizzata ampiamente (p. 79).
“La Santa Sede – conclude la nota – accoglie l’invito del Comitato Moneyval a rafforzare ancora di più la capacità dei propri Tribunali e della Gendarmeria di condurre investigazioni più incisive nell’ambito penale e per punire i reati di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo commessi nell’ambito della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano”.