Migliaia di fedeli erano presenti ieri nelle diocesi di Cuttack-Bhubaneswar (nello Stato indiano dell’Orissa), Bhopal (nel Madhya Pradesh) e Bangalore (nel Karnataka) per l’apertura delle Porte Sante, con cui è iniziato in modo ufficiale il Giubileo della Misericordia nelle diocesi del mondo.
Nonostante i ricordi delle violente persecuzioni di cui sono stati vittime a causa della religione cristiana (specie in Orissa, teatro del terribile massacro del 2008 scatenato da radicali indù), i partecipanti hanno voluto “riscoprire l’infinita misericordia del Padre che accoglie tutti e si manifesta nelle persone per incontrare ognuno”.
Come informa AsiaNews, nella cattedrale di Nostra Signora del Santissimo Rosario di Cuttack-Bhubaneswar erano presenti più di 3mila fedeli, tra sacerdoti, suore e tribali. Tutti si sono riuniti alle 7:30 del mattino (ora locale) e hanno marciato in processione insieme all’arcivescovo John Barwa, eseguendo balli tipici della tradizione tribale sadri. Mons. Barwa poi ha letto la Bolla d’indizione del Giubileo Misericordiae Vutus. La processione è avanzata all’interno della cattedrale, dove l’arcivescovo ha aperto la Porta Santa che affaccia sulla Cappella dell’Adorazione. In tutta la diocesi poi i decani delle cattedrali hanno aperto tre Porte Sante.
A Jehangirabad l’arcivescovo di Bhophal, mons. Leo Cornelio, ha aperto la Porta Santa della cattedrale di san Francesco d’Assisi alle 8:30 di mattina (ora locale). Durante l’omelia della Messa, seguita all’inaugurazione del Giubileo, mons. Cornelio ha detto: “Questo Anno Santo straordinario è esso stesso un dono della misericordia. Passare attraverso la Porta Santa significa riscoprire l’infinita misericordia del Padre che accoglie tutti e si manifesta nelle persone per incontrare ognuno di noi”.
Il presule ha aggiunto: “Questo sarà un anno in cui in ognuno di noi crescerà con più forza la misericordia di Dio. Possiamo sentire che siamo parte di questo mistero di amore? Oggi attraversiamo la Porta Santa e ricordiamo anche un’altra porta, quella che 50 anni fa i Padri sinodali del Concilio Vaticano II hanno aperto al mondo”. “Quella voleva essere – ha detto – la ripresa di un incontro con le persone, dove esse vivono: nelle città, nelle case, nei luoghi di lavoro. Dovunque ci sono persone, la Chiesa è chiamata ad avvicinarle e portare loro la gioia del Vangelo”.
Infine mons. Bernard Moras, arcivescovo di Bangalore, ha aperto l’Anno Santo della Misericordia nella cattedrale di san Francesco Saverio nel sobborgo di Frazer Town. La cerimonia si è svolta alle 5 del pomeriggio (ora locale), alla presenza di diversi sacerdoti, religiosi e laici.