Daily meditation on the Gospel

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Il comandamento della gioia

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Lc 3,10-18

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Lettura

Siamo nella domenica detta anche “Gaudete”, cioè la domenica della gioia, sentimento quasi scontato nel clima del Natale. Ma quante persone vivono il Natale in modo solo esteriore? Quale gioia gustano? Di che gioia ci parla la liturgia della Parola? San Paolo ci indica una via estremamente limpida: «siate sempre lieti nel Signore» (Fil 4,4). È l’espressione «nel Signore» che illumina la nostra felicità, ma anche le nostre sofferenze, le nostre preoccupazioni, le nostre giornate pesanti, quando nulla pare aver senso. Si può gioire sempre, se impariamo a trovare il Signore in ogni cosa, persona e avvenimento. Allora gusteremo l’incontro con Lui nel Natale!

Meditazione

In questa liturgia ci sono due gioie che si cercano, si intrecciano, si raccontano: la gioia dell’uomo e quella di Dio! L’uomo ha sete di gioia e la Parola di oggi sembra quasi imporci un’obbedienza a questo anelito interiore. Non ci è chiesto uno sforzo, ma di stare uniti, con semplicità, a Dio che gioisce, che revoca una condanna, che dà la salvezza. Ecco la gioia di Dio che cerca quella dell’uomo! La mia gioia, dunque, dimora nella gioia di Dio, che è contento della mia esistenza; «gioirà per te», dice, infatti, il profeta Sofonìa. Il fatto che Dio sia felice di noi, di averci creati, di riversare in noi il suo amore gratuito, ci basta. Ogni cuore attende sempre questa creatività di Dio che dice il suo amore per noi. Il Vangelo ribadisce per tre volte una domanda che sorge dalla proposta che Dio fa all’uomo: cosa dobbiamo fare? Si tratta di fare né più né meno ciò che la vita ci chiede. Nel rispondere alle varie persone che lo interrogavano, infatti, Giovanni ribadisce una responsabilità propria di ciascuno, richiama al rispetto del proprio dovere, al compimento della propria missione. Per ogni categoria di persone c’è una risposta chiara, personale. Si è felici là dove Dio ci chiama a stare, facendo ciò che ci è chiesto di fare, senza fuggire dalla realtà. Si può partecipare alla sua gioia, entrando con serenità nella vita, nelle relazioni, con le sue fatiche e le sue bellezze, in quella quotidianità che Dio prepara per noi. È importante, allora, che anche noi ci poniamo quella stessa domanda, che non la lasciamo naufragare nella superficialità: “cosa devo fare?”. E imparare così a gioire della nostra vita con Colui che per primo gioisce con noi.

Preghiera

Signore, Dio mio, mia unica gioia, «voglio te, giustizia e innocenza bella. Accanto a te una pace profonda e una vita imperturbabile. Chi entra in te, entra nella tua gioia, non avrà timori e si troverà sommamente bene nel sommo Bene» (sant’Agostino, Confessioni, 2,8,16).

Agire

Avrò un pensiero particolare (un piccolo regalo, la semplice visita, una telefonata) per una persona, sapendo così di farla contenta.

Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane – Comunità dei Quattro Santi Coronati di Roma, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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