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Gesù ha mutato in strade dritte tutto il tuo disordine

Lettura patristica per la III Domenica di Avvento — Anno C — 13 dicembre 2015

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Monsignor Francesco Follo, osservatore permanente della Santa Sede presso l’UNESCO a Parigi, offre oggi la seguente lettura patristica per la III Domenica di Avvento — Anno C — 13 dicembre 2015.

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Origene

In Luc., 22, 1-5

Sta scritto di Giovanni: “Voce di colui che grida nel deserto: preparate la via al Signore, raddrizzate i suoi sentieri” (Lc 3,4 Is 40,3). Quanto segue si riferisce espressamente al nostro Signore e Salvatore. Non è infatti Giovanni che«ha colmato ogni valle», ma il nostro Signore e Salvatore. Osservi ciascuno che cosa era prima di avere la fede: si accorgerà che era una valle bassa, una valle in pendio che sprofondava negli abissi. Ma quando è venuto il Signore Gesù e ha inviato quale suo vicario lo Spirito Santo, «ogni valle è stata colmata». È stata colmata con le buone opere e i frutti dello Spirito Santo. La carità non lascia che in te resti una valle, perché, se tu possiedi la pace, la pazienza e la bontà, non soltanto cesserai di essere una valle, ma comincerai a divenire «montagna» di Dio.

Queste parole: «Ogni valle sarà colmata», vediamo che ogni giorno si realizzano e si compiono tanto per i Gentili quanto per il popolo di Israele, che è stato rovesciato dalla sua grandezza: “ogni montagna e ogni colle sarà abbassato” (Lc 3,5 Is 40,4). Questo popolo era un giorno un monte e un colle, ed è stato abbattuto e smantellato. Ma “per il loro delitto è stata data la salvezza alle genti, per provocare la loro emulazione” (Rm 11,11).

E per contro, non sbaglierai se vedrai in queste montagne e in queste colline abbattute le potenze nemiche che si levano contro gli uomini. Affinché infatti siano colmate le vallate di cui parliamo, dovranno essere abbattute le potenze nemiche, montagne e colline.

Ma vediamo se si è compiuta la profezia seguente che concerne l’avvento del Cristo. Dice infatti: “E tutte le cose tortuose diverranno dritte” (Lc 3,5 Is 40,4).Ognuno di noi era tortuoso – sempre ché lo sia stato allora senza esserlo ancora oggi- e, per la venuta di Cristo che si è compiuta anche nella nostra anima, tutto ciò che era tortuoso è diventato dritto. A che ti serve infatti che Cristo sia venuto un tempo nella carne, se non è venuto anche nella tua anima? Preghiamo dunque perché ogni giorno il suo avvento si compia in noi, onde possiamo dire: “Vivo, ma non più io; è Cristo che vive in me” (Ga 2,20). Se Cristo vive in Paolo e non vive in me, che vantaggio ne ho? Ma quando egli sarà venuto anche in me e io ne gioirò come ne ha gioito Paolo, anch’io potrò dire come Paolo: “Vivo, ma non più io; è Cristo che vive in me” (Ga 2,20).

Consideriamo anche il resto di ciò che si annunzia a proposito dell’avvento del Cristo. Niente al mondo era più aspro di te. Guarda le tue passioni di un tempo, la tua ira e i tuoi altri vizi, sempre ché ora siano scomparsi; e comprenderai che niente era più aspro di te, oppure, per esprimermi in un modo più chiaro, comprenderai che niente era più ingiusto di te. La tua condotta era ingiusta, ingiuste le tue parole e le tue opere. Ma è venuto il mio Signore Gesù, ha spianato le tue asperità, ha mutato in strade dritte tutto il tuo disordine, perché in te sorgesse una strada senza inciampi, un cammino dolce e puro, lungo il quale in te Dio Padre potesse procedere e Cristo Signore in te potesse fissare la sua dimora e dire: “Io e il Padre mio verremo e porremo in lui la nostra dimora” (Jn 14,23).

Così continua: "e ogni carne vedrà la salvezza di Dio” (Lc 3,6 Is 40,5). Tu un tempo eri carne; ebbene, mentre eri carne, anzi mentre ancora sei carne, ecco il prodigio, vedi già «la salvezza di Dio».

Quanto al significato delle parole: «ogni carne», senza che nessuna sia esclusa dalla visione «della salvezza di Dio», lo lascio comprendere a coloro che sono capaci di sondare il mistero e il cuore della Scrittura.

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Archbishop Francesco Follo

Monsignor Francesco Follo è osservatore permanente della Santa Sede presso l'UNESCO a Parigi.

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