Investire nell’istruzione e nella formazione è la chiave per sprigionare le potenzialità dei giovani, indipendentemente dal contesto sociale da cui provengono. Questa è la premessa su cui si basa il progetto di mobilità dell’Unione Europea Erasmus Plus, per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. Per conoscere da vicino l’iniziativa, ZENIT ha intervistato Susanne Rosmann, coordinatrice del progetto Erasmus Plus Gioventù in Azione per l’Alta Austria.
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Di cosa si occupa la sua associazione e come si colloca all’interno del progetto di mobilità europea Erasmus Plus?
La mia organizzazione (Verein 4YOUgend) si occupa di svariati progetti. Forniamo, ad esempio, ai giovani tra i 12 e i 25 anni della nostra regione, l’Upper Austria Youth Card, un giornale ed organizziamo eventi… Abbiamo anche progetti per i più giovani per aiutarli nella ricerca di un lavoro. Inoltre esiste la struttura regionale dell’Erasmus Plus: il programma Youth in Action. Essendo l’Austria divisa in nove stati federati, in ognuno di essi è presente un’organizzazione per venire incontro alle persone nelle diverse fasi dei loro progetti. Inoltre, last but not least, proprio il prossimo anno festeggeremo i 20 anni di Servizio di Volontariato Europeo!
Volontariato europeo come opportunità di formazione rivolta a tutti i giovani, senza distinzione di classi sociali. Cosa può acquisire un ragazzo durante questa esperienza?
Il Servizio di Volontariato Europeo (EVS) è aperto ad ogni persona tra i 18 e i 30 anni, a prescindere dalla sua formazione. Una speciale attenzione è dedicata a chi è in difficoltà (mi riferisco per esempio a chi fatica ad inserirsi, a coloro che hanno una salute precaria o ai disoccupati). È quindi una grande opportunità per viaggiare all’estero e fare un’esperienza di formazione unica. Non importa se hai soldi o no, non importa se conosci o meno la lingua… per ogni persona è facile! Cosa si può acquisire? Tutto! [sorride] È un’esperienza di apprendimento a tutto campo. Per una crescita personale, per conoscere una nuova cultura, per farsi un’opinione sulle diverse abitudini di vita, nonché per essere parte attiva di una squadra, imparare a “sopravvivere in un mondo diverso”, riscoprire se stessi e gli altri, ampliare gli orizzonti…
Quali sono le associazioni che accolgono principalmente i volontari in Austria? E quale spirito caratterizza tutti i partecipanti a questo progetto?
In Austria, e in particolar modo nell’Alta Austria, molte associazioni provengono dall’area sociale (lavorano con persone disabili, bambini, giovani o anziani). Chi partecipa a questo genere di progetto è interessato ad una nuova esperienza a contatto con culture diverse. Con il passare del tempo, vorrei dire, hanno uno spirito più aperto. Questa è la magia dei progetti EVS!
Erasmus Plus come strumento per combattere la disoccupazione giovanile, piaga del Sud Europa. Secondo la Sua esperienza lavorativa, quale consiglio può dare ai giovani che stanno attraversando questa delicata fase della loro vita lavorativa?
Tramite l’Erasmus Plus, e in particolar modo tramite il Servizio Volontario Europeo, un giovane può trascorrere un periodo all’estero senza avere bisogno di alcun merito particolare, di soldi o di abilità linguistiche rilevanti: deve solo entrare nei parametri dell’età e avere delle buone motivazioni. Ogni ragazzo troverà una valida rete di supporto a suo servizio: ciò significa che è inviato da un’associazione, può partecipare a seminari, ha un’assicurazione, una persona di riferimento in loco ed in più può incontrare altri volontari europei. Anche le spese del viaggio sono, in parte, rimborsate. Durante il Servizio di Volontariato Europeo, il ragazzo ha una reale possibilità di imparare o migliorare una lingua straniera, prendere visione di una realtà formativa o lavorativa diversa…