Il Papa ai giovani: “Non escludete la possibilità di diventare missionari”

Durante l’Udienza Generale, Francesco trae un bilancio del suo viaggio in Africa e racconta del suo incontro a Bangui con una suora italiana di 81 anni, giunta in canoa dal Congo

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Una visita pastorale accolta come un “grande dono”, al termine della quale papa Francesco ha raccolto una serie di sfide per l’umanità, chiamando in causa l’impegno dell’intera Chiesa universale.

Davanti a una piazza San Pietro meno affollata del solito, il Pontefice ha colto l’occasione dell’Udienza Generale, per trarre un bilancio del suo viaggio in Africa, analizzando le problematiche specifiche riscontrate in ognuno dei paesi visitati.

“Il Kenya è un Paese che rappresenta bene la sfida globale della nostra epoca: tutelare il creato riformando il modello di sviluppo perché sia equo, inclusivo e sostenibile”, ha detto il Santo Padre con riferimento alla prima tappa.

In particolare a Nairobi, la più grande città dell’Africa orientale, “convivono ricchezza e miseria, ma questo è uno scandalo, una vergogna”, ha denunciato Francesco.

Tra gli aspetti positivi del paese africano, il Papa ha rilevato la notevole presenza di giovani, che lui stesso ha “incoraggiato a fare tesoro della grande ricchezza di quel Paese: ricchezza naturale e spirituale, costituita dalle risorse della terra, dalle nuove generazioni e dai valori che formano la saggezza del popolo”.

Il motto della visita, Siate saldi nella fede, non abbiate paura, viene vissuto “ogni giorno da tante persone umili e semplici, con nobile dignità”, ha osservato Bergoglio, facendo riferimento in modo particolare alla testimonianza dei “giovani dell’Università di Garissa, uccisi il 2 aprile scorso perché cristiani”, il cui “sangue è seme di pace e di fraternità per il Kenya, per l’Africa e per il mondo intero”.

Immediato, a quel punto, il parallelo con i martiri dell’Uganda, il cui 50° anniversario della canonizzazione, ha fornito lo spunto per la visita del Santo Padre. Per questo viaggio, infatti, il motto è stato «Sarete miei testimoni» (At 1,8).

In Uganda, il Pontefice ha riscontrato il “fervore della testimonianza animata dallo Spirito Santo”, nel “servizio dei catechisti”, come pure nella “carità” espressa da tante “comunità e associazioni nel servizio ai più poveri, ai disabili, ai malati”, oltre che nei giovani che “cercano di vivere secondo il Vangelo e non secondo il mondo, andando contro-corrente” e nei “sacerdoti”, nei “consacrati” e nelle “consacrate” che quotidianamente rinnovano “il loro “sì” totale a Cristo e si dedicano con gioia al servizio del popolo santo di Dio”. Animata dallo Spirito Santo è anche “l’opera efficace compiuta in Uganda nella lotta all’AIDS e nell’accoglienza dei rifugiati”.

Parlando della sua terza visita, il Papa ha confidato che la Repubblica Centrafricana era in realtà “la prima” nella sua intenzione, poiché “quel Paese sta cercando di uscire da un periodo molto difficile, di conflitti violenti e tanta sofferenza nella popolazione”.

Da qui, la sorprendente decisione di aprire a Bangui, con una settimana di anticipo, “la prima Porta Santa del Giubileo della Misericordia, in un Paese che soffre tanto, come segno di fede e di speranza per quel popolo, e simbolicamente per tutte le popolazioni africane più bisognose di riscatto e di conforto”.

Il ‘passaggio all’altra riva’ suggerito da Francesco evocando il Vangelo di Luca (cfr. 8,22), stava quindi a significare il lasciarsi alle spalle “la guerra, le divisioni, la miseria, e scegliere la pace, la riconciliazione, lo sviluppo”, non senza un “passaggio” che “avviene nelle coscienze, negli atteggiamenti e nelle intenzioni delle persone”.

Dopo aver condiviso “la preghiera e l’impegno per la pace” con le comunità evangelica e musulmana, e “la gioia di sentire che il Signore risorto è con noi sulla barca ed è Lui che la guida all’altra riva”, il Santo Padre ha celebrato allo stadio di Bangui la messa conclusiva, da lui definita “meravigliosa” e affollata di “giovani”. In Centrafrica, infatti, più della metà della popolazione, ha ricordato, “hanno meno di 18 anni” e ciò “è una promessa per andare avanti”.

A braccio, il Santo Padre ha avuto parole di particolare elogio per i missionari che “hanno lasciato tutto”, andando a dormire “sulla terra” in paesi lontani e sconosciuti. A Bangui, il Pontefice ha incontrato una suora italiana di 81, in Africa dall’età di 24 anni, che gli ha raccontato di essere venuta “in canoa” dal vicino Congo, accompagnata da una bambina.

“Io sono infermiera e poi ho studiato un po’ qui e sono diventata ostetrica e ho fatto nascere 3.280 bambini”, ha spiegato al Papa l’anziana religiosa. “E come questa suora, ce ne sono tante, tante: tante suore, tanti preti, tanti religiosi che bruciano la vita per annunciare Gesù Cristo”, ha commentato Francesco.

Questo incontro ha fornito a Bergoglio uno spunto per esortare i giovani europei: nel vecchio continente, ha sottolineato, “la natalità è un lusso”, con tassi di incremento demografico intorno allo 0 o 1%. “Cosa pensate di fare della vostra vita? – ha detto loro -. Pensate a questa suora e a tante come lei, che hanno dato la vita e tante sono morte là”.

Il Santo Padre è quindi tornato a un concetto a lui caro: “La missionarietà non è fare proselitismo”, ha ribadito, menzionando l’esempio dell’anziana suora, da cui vanno anche molte “donne musulmane”, sapendo che “le suore sono infermiere brave che le curano bene, e non fanno la catechesi per convertirle”.

Il punto di partenza è dunque la “testimonianza”, attraverso l’annuncio di Gesù Cristo nella “propria vita”. Rivolto ancora ai giovani, il Pontefice ha infine raccomandato di “non escludere” la “possibilità di diventare missionario, per portare l’amore, l’umanità, la fede in altri Paesi”, predicando la fede “prima con la testimonianza e poi con la parola”.

Il testo completo dell’Udienza generale è disponibile qui.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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