Il giubileo indetto da papa Francesco è anche un’occasione per riscoprire innumerevoli figure che lungo la storia hanno vissuto la misericordia. Tra esse vi è anche suor Maria Lanceata Morelli di cui suor Maria Aparecida Apolinario, abbadessa del Monastero delle Clarisse di Montecastrilli, ha scritto il seguente profilo come postfazione al libretto Suor Maria Lanceata Morelli di Montecastrilli. Una vita santa tra umiltà e ubbidienza (Velar, Gorle 2015).
Leggendo queste pagine, percepivo la grazia e la bellezza di una donna innamorata del suo Signore. Figlia unica di una famiglia profondamente credente, ha ricevuto un’educazione di alto livello orientata ai valori umani e cristiani, radicata in una fede solida e vissuta. Traspare in ogni ambito del suo vissuto, una personalità bella, libera, capace di donarsi totalmente a Dio e al servizio delle consorelle, in particolare alle ammalate ed inferme. E, da autentica figlia di Santa Chiara, il profumo della sua carità va oltre le grate della clausura. La gioia di sentirsi amata, chiamata per nome, scelta per rimanere in Cristo ed essere mani oranti per tutti, cuore che palpita notte e giorno per Lui, segno e testimonianza del Suo Amore misericordioso, irradia pace e tenerezza attorno a sé.
Questa gioia della consacrazione, con il passar del tempo, cresce e si fa sempre più luminosa e intrisa di virtù. Come un albero piantato lungo i corsi d’acqua, cresceva e si fortificava, aggrappata alla potente e misericordiosa mano di Dio, fino ad essere inabitata dal mistero Trinitario. Questo suo essere in Dio, traspare nelle sue preghiere ora rivolte alla Trinità, ora ad ognuna delle Divine Persone. Anche la devozione filiale a Maria occupa un posto singolare.
Il suo stile di vita: umile, silenzioso ed obbediente, l’amore ardente per Cristo, costruito sulle solide fondamenta del Vangelo si concretizzano nell’umile quotidiano, al punto da essere definita dal suo biografo come vero ritratto di umiltà. Suor Maria Lanceata Morelli ha molto da insegnarci. Ella ci mostra la bellezza di quella misura alta della vita cristiana impossibile a noi, ma possibile a Dio che opera tutto in tutti.
Conoscere quest’umile serva del Signore, sarà di grande beneficio per tutti, in particolare, per le consacrate che troveranno in lei un esempio di squisita femminilità, realizzata e vissuta nel dono totale di sé.
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