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Le inesistenti "ombre" su Madre Teresa

Nuovo dossier dell’Unione cristiani cattolici razionali che offre risposte documentate a tutte le principali accuse rivolte alla suora albanese

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L’Unione cristiani cattolici razionali (UCCR) ha inaugurato il 2017 proponendo un nuovo dossier, avente per oggetto Madre Teresa di Calcutta, diventata santa nel settembre 2016 ed icona mondiale di carità e di dedizione agli ultimi.
Troppa luce, tuttavia, ha infastidito qualcuno. Può infatti sembrare incredibile ma non sono mancate le critiche al suo operato a Calcutta, nemmeno lei è stata risparmiata. Gran parte delle persone non sa di queste polemiche – e non si perde granché, effettivamente -, ma chi ha avuto modo di leggere qualcosa fatica a trovare materiale, testi e testimoni -che pur ci sono a volontà-, per documentarsi e poter riaffermare la verità. Da qui è nata l’esigenza – spiega l’UCCR – di offrire un dossier in cui trovare risposte documentate a tutte le principali accuse rivolte alla suora albanese. Attualmente è l’unico nel suo genere in tutto il web.
Il più convinto detrattore di Madre Teresa è stato certamente lo scrittore ateo Christopher Hitchens, autore del libro “La posizione della Missionaria”, oggi quasi tutti i critici si rifanno pedissequamente al suo lavoro. Diverse sono le sue accuse: le Missionarie della Carità, congregazione fondata da Madre Teresa, non sarebbero state vere amiche dei poveri ma avrebbero fondato un culto della sofferenza, privando i poveri e i malati delle cure necessarie e sprecando le donazioni ricevute. Madre Teresa, inoltre, avrebbe fatto professione di ateismo, si sarebbe curata nei migliori ospedali americani e avrebbe battezzato in segreto e convertito forzatamente i moribondi nei suoi hospice. “Molte più persone sono povere e malate a causa della vita di Madre Teresa”, ha concluso Hitchens. “Ma ci saranno ancora più poveri e malati se il suo esempio sarà seguito. Era una fanatica, una fondamentalista, e un’imbrogliona”. C’è perfino chi, utilizzando lo stesso Hitchens come fonte, l’ha incredibilmente  e pubblicamente paragonata al criminale nazista Adolf Eichmann, braccio destro di Hitler, condannato di genocidio (per ogni verifica e approfondimento rimandiamo al dossier). Anche altri hanno confermato, almeno parzialmente, le accuse dello scrittore inglese, in particolare qualche ex-volontaria delle missionarie, alcuni esponenti di un partito politico nazionalista indiano, uno studio di ricercatori canadesi e un articolo apparso sulla rivista medica The Lancet.
A smentire queste accuse, alcune superficiali e altre francamente ridicole, sono intervenuti in questi anni moltissimi collaboratori, studiosi, giornalisti e testimoni oculari dei fatti. Ciò che sorprende di più è la loro varietà: dai direttori spirituali di Madre Teresa a giornalisti dichiaratamente atei, dai suoi collaboratori di fede indù a studiosi agnostici, dai sociologi cattolici a membri di partiti politici indiani, fino a decine di semplici abitanti di Calcutta entrati in contatto con lei. A tal proposito il sociologo William A. Donohue ha deciso di pubblicare il libro Unmasking Mother Teresa’s Critics(“Smascherando i critici di Madre Teresa”, Sophia Institute Press 2016) nell’agosto 2016.
La Congregazione delle cause dei Santi ha studiato oltre 35mila pagine di testimonianze, lettere, scritti e documenti, favorevoli e contrari, prima della decisione. L’UCCR afferma che ne ha analizzate molte meno, tuttavia, dalla approfondita indagine che ha comunque realizzato sulle accuse e sulle contro-accuse, è giunto alla stessa conclusione. Anche se esiste una parte di verità in alcune delle rivendicazioni degli accusatori, Madre Teresa ha vissuto una vita santa – in senso laico e religioso – e ad oggi non c’è nessun’ombra che ha la forza di oscurare il bagliore che ha emanato.
Lo ha ribadito più volte anche l’ex commissario elettorale principale dell’India, Navin Chawla, stimato da tutte le democrazie occidentali, che è stato amico di Madre Teresa e da lei profondamente influenzato, tanto da iniziare a costruire a sua volta lebbrosari e centri per la cura per bambini sordi. E’ rimasto convintamente di fede indù e colui che forse si è più speso per controbattere le pretestuose critiche dei laici borghesi occidentali, che non si sono oltretutto mai distinti per alcuna opera sociale o caritatevole. “Se ci fosse modo d’incontrare papa Francesco mi piacerebbe tanto stringergli la mano e dirgli: grazie d’avere dichiarato santa Madre Teresa!”, ha detto Chawla. “Ma gli direi anche che per tutti noi lo era già. L’eredità di Madre Teresa va oltre l’India. Appartiene al mondo. È un esempio universale”. E questo è tutto.
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Per leggere il dossier, clicca qui.

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ZENIT Staff

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