Un percorso attraverso l’evoluzione della musica sacra nel corso dei secoli, a partire dalle melodie medievali, che ricordano la devozione mariana dei pellegrini che si dirigevano a piedi nei grandi santuari, come quello di Santiago di Compostela in Spagna, alle lodi francescane, ad un crescendo che arriva dal tardo rinascimento al barocco fino al romanticismo.
È la 55° edizione della Settimana della Musica Sacra, iniziata venerdì scorso, che si concluderà il prossimo 8 novembre. La manifestazione oltre ad essere ospitata nella maestosità del duomo di Monreale, si svolgerà anche nella chiesa monrealese della Collegiata, mentre due concerti si terranno a Palermo, al Santissimo Salvatore ed a San Mamiliano. Tutti gli eventi iniziano alle 21 e sono ad ingresso libero.
“Questa settimana è molto importante – spiega monsignor Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale – perché la musica sacra viene eseguita all’interno della nostra cattedrale, che non è solo un luogo suggestivo ed unico al mondo, ma essendo un posto destinato all’incontro con Dio con la liturgia, diventa quindi il luogo primario della musica stessa. Infatti tutta la musica ci richiama al trascendente, e questo mistero si rende presente nel nostro duomo attraverso le icone e i mosaici. E quindi chi assiste a questi concerti, non solo ascolta, ma anche attraverso gli occhi può approfondire la propria fede, con lo scenario del Pantocratore che con il suo sguardo dolce abbraccia e benedice tutti”.
Ricco e importante il parterre di ospiti presenti all’evento, che vede presenze artistiche nazionali e siciliane di assoluto rilievo, tra cui l’Ensemble Micrologus, Moni Ovadia, gli Archi Ensemble diretti da Carlo Boccadoro, il Ring Around Quartet e l’Orchestra Sinfonica Siciliana.
L’iniziativa è stata inaugurata proprio in concomitanza con la prima Borsa internazionale del turismo delle religioni, che si è svolta nel Palazzo vescovile di Monreale lo scorso fine settimana. “L’approssimarsi dell’anno del Giubileo Straordinario della Misericordia – ha spiegato l’assessore regionale al Turismo, Cleo Li Calzi – dà ulteriore motivazione alla decisione di puntare sul segmento del turismo religioso-naturalistico dando maggior valore all’impegno di ripristinare la Settimana, evento che è sempre stato di grande richiamo turistico e che intercetta una domanda culturale specifica. L’enorme patrimonio di religiosità della Sicilia, espresso in centinaia di feste e cerimonie di grande intensità ed in moltissimi luoghi sacri, può benissimo competere con altri più consolidati e antichi itinerari europei anche perché la nostra Isola vanta una dimensione naturalistica assolutamente unica”.
Tanti gli operatori e i buyer che hanno partecipato all’evento, arrivati non solo dalla Sicilia, ma da tutta Europa, in particolare dalla Polonia, dall’Inghilterra, dalla Germania, dal Portogallo, e dalla Croazia.
“La borsa del turismo religioso – sottolinea il vescovo Pennisi – è importante perché anche il duomo è stato inserito nel patrimonio dell’Unesco, e richiama tanti turisti e pellegrini nella nostra diocesi. Ma gli itinerari religiosi, in Sicilia sono tanti e tutti interessanti da scoprire. Di recente, con gli insegnanti di religione abbiamo realizzato una serie di progetti per far conoscere il patrimonio religioso della nostra isola ai ragazzi, in modo che tutte queste mete possano essere visitate soprattutto in occasione del prossimo Giubileo”.
Tante le iniziative previste dalla diocesi in occasione del prossimo Giubileo della misericordia. “Nel duomo apriremo la nostra Porta Santa il prossimo 12 dicembre – continua monsignor Pennisi – e Monreale sarà il centro di questo evento duranti i mesi successivi. Ogni domenica, poi ci sarà una catechesi sulla Misericordia, che partirà proprio dai meravigliosi mosaici della chiesa, e poi cercheremo di promuovere anche quelle che sono le altre mete di culto della nostra diocesi, come il santuario di Tagliavia, dove c’è la Madonna di Romitello, che l’anno scorso è stato portata negli Stati Uniti, dove migliaia di immigrati originari della nostra diocesi, sono accorsi a venerare la Sacra Effige”.