Philippe Claudel

Wikimedia

“Une enfance”: l’infanzia negata e la speranza del domani secondo Philippe Claudel

La storia di un riscatto, nel terzo film del regista francese, proiettato alla Festa del Cinema di Roma

Share this Entry

Philippe Claudel alla sua terza opera cinematografica, porta sul grande schermo, le problematiche di un’infanzia difficile e ingiusta di un bambino di 13 anni, già alle prese con responsabilità e problemi da superare. Questa è la storia di Une enfance, presentato nella sezione Alice nella città alla X edizione della Festa del Cinema di Roma. Jimmy è un ragazzino che vive in una provincia francese, con la madre, il fratellino Kevin, e il padrigno. 

L’ambiente famigliare è totalmente inadatto per una normale crescita: i suoi genitori abusano costantemente di droghe e di alcool, e questo consegue un completo disinteressamento  alla formazione scolastica e sociale dei bambini.

Il ragazzino così si ritrova costretto ad occuparsi di se stesso e del suo fratellino: si reca ogni giorno a fare la spesa, si cucina da solo, e viene sfruttato come pusher dal padrigno ,  per acquistare sostanze stupefacenti in pericolosi motel, abitati da spacciatori e prostitute. 

Inoltre l’uomo, non si farà scrupoli ad utilizzarlo come complice in una rapina, ed arriverà perfino a picchiarlo, quando Jimmy vuole difendere la madre dalle continue violenze domestiche. Questa pessima dimensione famigliare, lo farà crescere in modo assolutamente disincantato: mentre i suoi compagni, come giusto che sia, si permettono ancora di sognare la scelta di un lavoro futuro e di una vita più bella, lui non crede in nessun miglioramento.

Tuttavia Jimmy, svela una sensibilità adulta nel comprendere lo stato della madre; infatti non avvengono mai litigi tra di loro, anzi lui è un’ancora di salvezza per la donna, incapace nel suo ruolo e manipolata dal compagno.

Il ragazzino odia il padrigno e desidera avere la madre tutta per sè, ma lei è troppo concentrata a seguire il suo stile di vita anticonformista e scialbo, dove organizzare  feste depravate, ed assecondare il compagno, sembrano essere le sue uniche priorità.

E allora quando Jimmy cerca con suo fratello Kevin, un appoggio dalla loro nonna, chiedendole di ospitarli, e  si ritrova l’ennesimo rifiuto, capisce che deve farsi forza da solo. Così comincia a mostrarsi indifferente davanti al compagno di sua madre, ma quest’ultimo lo tratta sempre con più aggressività, rendendogli la vita impossibile .

Allora il ragazzo passa le sue giornate fuori casa, allontanandosi con le sue corse in bicicletta in campagne limitrofe, dove ruba ciliegie o rifugiandosi all’interno di una fabbrica abbandonata, lanciando bottiglie vuote di vetro e dando sfogo alla sua rabbia, con orribili grida.

In Jimmy, nonostante ciò, incominciano le prime passioni adolescenziali: infatti da un lato prova a sentire un forte affetto per una dolce e benestante bambina della sua scuola, e dall’altro, va sempre a curiosare i giocatori, in un campo da tennis vicino casa sua.

Purtroppo entrambi i suoi interessi, sono destinati a essere irraggiungibili al momento,  per colpa del suo modo introverso di rapportarsi con gli altri e la mancanza di denaro.

Poi ad un tratto, un evento tanto imprevisto quanto tragico, cambia radicalmente tutto: pare infatti che il destino, abbia deciso di dare a questo ragazzo, un’altra chance, allora la sua vita rincomincia ad essere vissuta.  E quando  Jimmy,  sorride per la prima volta, dona speranza a lui e a chi lo vede: un futuro più bello si può costruire anche dopo aver vissuto un doloroso passato.

 

Share this Entry

Sabrina Tomarro

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione