Pope Francis receives flowers at his arrival at the International Airport of Santiago de Cuba

Arrivo a Santiago de Cuba © Copyright Servizio Fotografico L' Osservatore Romano

"A Cuba come un missionario". I vescovi a un mese dal viaggio del Papa

In un messaggio, la Conferenza Episcopale del paese caraibico sottolinea l’importanza e il lascito della visita pastorale del Pontefice del 19-22 settembre

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Ricordi, emozioni, a un mese dal viaggio apostolico di Papa Francesco a Cuba del 19-22 settembre: a ripercorrerli, in un messaggio, è la Conferenza Episcopale del paese caraibico, sottolineando che il Pontefice “è venuto incontro a noi come missionario della misericordia. Ha camminato lungo le nostre città e villaggi dell’Avana, Holguín, El Cobre e Santiago de Cuba, spiegandoci, come Gesù, le sacre Scritture. Con gesti e parole ha seminato in noi semi di speranza, ha aperto la nostra mente, ci ha insegnato a volgere lo sguardo verso nuovi orizzonti e ci ha lasciato con gli auguri nel cuore. Quanto desideriamo che l’amore e la speranza rimangano nel cuore di tutti i cubani”.

“All’Avana – scrivono i presuli nel documento riportato da L’Osservatore Romano – ci ha parlato del servizio alla fragilità umana, senza ideologizzazioni né esclusioni; ci ha invitato a sognare un Paese migliore e a essere amici con tutti per il bene comune; ci ha rammentato che il rispetto delle differenze si trasforma in complementarità arricchente”.

Rivivono poi alcuni dei momenti più significativi della visita. “Come dimenticare – si legge – l’invito di Papa Francesco a Holguín ad avere uno sguardo di amore e di misericordia come quello di Gesù con Matteo, capace di restituirgli la dignità, di convertirlo in discepolo e affidargli una missione che desse nuovo senso alla sua vita. Nel santuario della Vergine della Carità, ‘nostra madre e patrona’, celebrando la messa il Santo Padre ci ha esortato a imitare la Madre di Gesù e ad andare incontro alle necessità del nostro prossimo per offrire l’amore cristiano e l’annuncio del Vangelo della tenerezza e della gioia”.

Nella cattedrale di Santiago de Cuba, scrivono ancora i vescovi, il Papa “ha parlato al cuore delle famiglie cubane ricordando che “senza famiglia, senza il calore di casa, la vita diventa vuota, cominciano a mancare le reti che ci sostengono nelle difficoltà, le reti che ci alimentano nella vita quotidiana e motivano la lotta per la prosperità. Ripercorrendo la visita di Francesco a Cuba sentiamo che, come Gesù con i discepoli di Emmaus, il Santo Padre ha condiviso con i cubani il pane della Parola di Dio, che è luce sul cammino della vita, e ha spezzato il pane dell’Eucaristia che dà calore di amore cristiano nel cuore umano”. Per questo “siamo riconoscenti e ringraziamo Dio che Papa Francesco ha impiantato semi di fede, speranza e carità cristiana nel nostro popolo”.

La Conferenza Episcopale ricorda poi l’imminente Anno della misericordia, che si aprirà l’8 dicembre per chiudersi il 20 novembre 2016, “occasione propizia per mettere in pratica le opere di misericordia corporali e spirituali. Dando seguito alla proposta che Papa Francesco ha fatto alla Chiesa universale, noi vescovi invitiamo tutti a dedicare ogni primo venerdì del mese alla preghiera e, in modo speciale, a compiere opere di misericordia”.

Il messaggio si conclude con il ricordo di una doppia ricorrenza: i 100 anni dalla proclamazione della Vergine della Carità come patrona di Cuba e la celebrazione del 18 ottobre della Giornata missionaria mondiale. L’auspicio è che i cubani possano rivivere nei cuori “l’ardore” che il Papa “ci ha fatto sentire con le sue parole. Dio voglia che, come successo con i discepoli di Emmaus, ci trasformiamo in missionari della misericordia e del perdono, costruttori di ponti di amicizia e servitori dei più bisognosi”.

 

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ZENIT Staff

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