Gender symbols for homosexuality

WIKIMEDIA COMMONS

La Lombardia mette al bando i libri gender

Approvata una mozione contro la diffusione di libri gender a scuola. Il capogruppo Ncd avverte: “L’allarme proviene anche dal mondo scientifico”

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Gli interventi politici per frenare l’avanzata dell’ideologia gender nelle scuole proseguono in tutta Italia. Il Consiglio regionale della Lombardia ha appena approvato una mozione della Lega Nord che chiede alla Giunta di intervenire “sulle autorità scolastiche a livello regionale e provinciale perché vengano ritirati dalle scuole libri e materiali che promuovono la cosiddetta teoria del gender”, definita “un pericolo per i bambini”.

La mozione – che prende di mira i libri che spiegano ai piccoli che maschi e femmine non si nasce per questioni genetiche, bensì lo si diventa per via di condizionamenti culturali e stereotipi – ha anche lo scopo di affermare il rispetto del “ruolo predominante dei genitori nell’educazione alla affettività dei figli e un loro coinvolgimento nelle strategie educative delle scuole lombarde”.

Secondo Riccardo De Corato, di Fratelli d’Italia, “non si combatte la discriminazione insegnando ai bambini che non hanno una differenza sessuale o insegnando che il genere non c’entra nulla con la sessualità biologica e che possono scegliere liberamente tra dieci o più opportunità illustrate in un opuscolo patinato che si ritrovano sul banco”.

E mentre Lucia Castellano, capogruppo regionale di Patto Civico, definisce la mozione “ignorante e oscurantista” ed elaborata per “colpire di fatto le unioni civili” e “i diritti delle persone omosessuali”, Luca Del Gobbo, capogruppo di Nuovo Centrodestra, appoggia la nuova norma. Egli rileva che “l’allarme proviene anche dal mondo scientifico e non va sottovalutato. A queste teorie si affianca l’accanimento nei confronti della positività della famiglia naturale, un soggetto educativo insostituibile, anche e soprattutto in ambito scolastico”.

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ZENIT Staff

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