Il popolo italico desta sempre nuove sorprese. E’ vero c’è la crisi, la corruzione, le difficoltà, ma ci sono sempre italiane ed italiani che nonostante le difficoltà riescono ad emergere per dare dimostrazione di eccellenza e di bellezza.
E’ il caso di Manila Flamini, una bella ragazza di 28 anni, campionessa a livello mondiale di nuoto sincronizzato.
E’ reduce dai recenti campionati del mondo di nuoto di Kazan (Russia), dove ha vinto la medaglia di bronzo nella nuova specialità del “duo tecnico misto” insieme all’azzurro Giorgio Minisini.
Nel suo curriculum sportivo ci sono due medaglie di Bronzo agli Europei 2006 di Budapest, nella prova a squadre e nel combinato.
Ai campionati europei di Eindhoven 2008 la Flamini ha vinto l’argento nella prova a squadre e nel combinato.
A Berlino nel 2014 ha vinto la medaglia di bronzo nel combinato.
La campionessa passa l’estate sulle spiagge di Grottammare, che frequenta da quando aveva pochi mesi.
La nonna era di Montedinove e la mamma di Manila portava i figli al mare nella vicina Grottammare.
La mamma di Manila non sapeva nuotare, per questo fece in modo che i suoi figlioli imparassero presto a cavarsela in acqua.
E’ sulle spiagge di Grottammare che Manila ha incontrato i suoi insegnanti di ginnastica artistica. Ed è sulle stesse spiagge che si allenava nei mesi estivi.
ZENIT l’ha intervistata.
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Come si fa a diventare campioni?
Secondo me non esiste una ricetta segreta per diventare campioni, bisogna essere disposti a fare sacrifici ed essere forti per superare gli ostacoli e per rialzare la testa dopo le sconfitte.
E’ sufficiente avere qualità tecniche e talento?
Assolutamente no, oltre a doti fisiche e talento, l’atleta deve avere una mentalità vincente. Deve riuscire a focalizzarsi sul l’obiettivo finale senza lasciarsi distrarre da fattori esterni, deve essere in grado di gestire le emozioni e le paure prima e durante una gara.
Quali sono le qualità umane che sono fondamentali per emergere?
L’umiltà è uno degli ingredienti vincenti per un atleta, questo è sempre stato uno dei miei punti di forza. Quando si è consapevoli dei propri limiti e si sanno accettare le critiche costruttive non si può che crescere come persona e come atleta.
Quali sono i sogni, la passione, l’ambizione che danno ragione per accettare allenamenti duri, continui, estenuanti…
Il sogno di tutti gli atleti è salire sul gradino più alto del podio, di migliorarsi e di vedere il suo nome tra i Big del suo sport e per arrivare a tutto questo c’è bisogno di tanto lavoro, tanti sacrifici e tante rinunce dure da accettare. Spesso arrivo quasi ad odiare ogni minuto di allenamento ma sono proprio quei minuti, ore e giorni di sofferenza che mi hanno portato a vivere una vita da campionessa.
Che cosa consiglierebbe a giovani che vorrebbero percorrere il suo stesso cammino?
Quello che posso dire a chi vuole iniziare una carriera da atleta è che incontrerà tanti ostacoli e che la strada sarà quasi sempre in salita, ma ne vale la pena. Lo sport regala emozioni ed esperienze che un ragazzo qualunque non potrà mai vivere.
Se suo figlio volesse fare sport al suo livello che cosa le direbbe?
Non potrei che sostenerlo ed aiutarlo come hanno sempre fatto i miei genitori con me.